Dante, il grande amore e la storia di Paolo e Francesca.
La
storia di Paolo e Francesca ha quindi affascinato migliaia di lettori, artisti
e anime sensibili. C'è una dolcezza, una bellezza talmente ammaliante nel
racconto dantesco, nelle parole di Francesca che, ritrovando, pur nella tormenta
infernale, la squisita raffinatezza di una dama di corte, dialoga con Dante, da
lasciare senza fiato. Già nella prima descrizione che ne offre il poeta, quando
esprime il desiderio di parlare con loro, s'indovina una grazia senza tempo:
....quei due che ’nsieme vanno,
e paion sì al vento
esser leggeri (vv.74-75); Amos Cassioli, Paolo e Francesca (1870)
i suoni rifluiscono dolci, musicali, grazie all'abbondanza di vocali, di nasali e liquide. E lo stesso si può dire anche della risposta di Virgilio:
e tu allor li
priega
per quello amor che i
mena, ed ei verranno (vv.76-77).
Solo
in nome dell'amore le due anime degli amanti si lasceranno avvicinare: l'amore
è divenuto la loro unica dimensione di esistenza, anche nell'aldilà. E poi la
splendida similitudine, che rievoca i momenti più sublimi dello Stilnovo:
Quali
colombe dal disio chiamate
con l’ali alzate e ferme al dolce nido
vegnon per l’aere dal voler portate....(vv.82-84)
con l’ali alzate e ferme al dolce nido
vegnon per l’aere dal voler portate....(vv.82-84)
La regola del
contrappasso impone ai dannati una pena eterna corrispondente al peccato che
hanno compiuto in vita: e i lussuriosi sono travolti da un'eterna tempesta che
rappresenta quella dei sensi, cui non hanno saputo, o voluto, opporre alcuna
resistenza. Eppure, in preda a quella stessa tempesta, Paolo e Francesca
appaiono "leggeri", pieni di grazia, come colombe che la nostalgia
richiama al nido: un luogo dolce, tenero, dove sentirsi al sicuro col proprio
amore. Quasi sembrano conferire dolcezza alla tempesta e mitigare la cupa atmosfera
infernale. E, poco dopo, Francesca si rivolge a Dante con fine cortesia,
addirittura affermando che pregherebbe per lui, se solo fosse nella grazia di
Dio e non dannata. Sappiamo che i due giovani erano cognati, quindi
responsabili di adulterio e, forse, anche d'incesto; ma , davanti a tanta
grazia e a tanto amore viene da chiedersi: ma come fanno a essere dannati due
amanti così? Non è una pena eccessiva? Dov'è il male in tutto questo?
Vale la pena allora
domandarsi perché la loro storia affascini così tanto i lettori da secoli....
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