Sintesi
delle subordinate latine I.
Infinitive
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Cosa sono: corrispondono
alle oggettive e, spesso,
alle soggettive italiane; rappresentano una specie di grosso complemento
oggetto della reggente.
A cosa servono:
dipendono
da verbi di dire, pensare, affermare, per esprimere contenuti di discorsi
ecc.
Come si
formano
Sogg. all'Accusativo + infinito
Consecutio: infinito pres.
in contemporaneità con la reggente
(es.
Caesar dicit se ducem esse: "Cesare dice di essere
un comandante")
Caesar dicebat
se ducem esse: "Cesare
diceva di essere un comandante").
Inf. perf. in anteriorità.
(es.
Caesar dicit se ducem fuisse: "Cesare dice di
essere stato un comandante")
Caesar dicebat
se ducem fuisse: "Cesare
diceva di essere stato un comandante").
Inf.fut. in posteriorità
(es.
Caesar dicit se ducem futurum esse: "Cesare dice che
sarà comandante")
Caesar dicebat
se ducem futurum esse: "Cesare
diceva che sarebbe stato comandante").
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Finali
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Cosa sono:
corrispondono alle finali
italiane.
A cosa servono: a esprimere uno scopo, un fine.
Come si
formano
Ut (ne nella negativa) + pres. o imperf.
cong.
Quo sostituisce ut in presenza di comparativi.
Consecutio
Pres. cong. dopo una reggente pres. (Es. Studeo ut discam,
"studio per imparare")
Imperf.cong. dopo una reggente al tempo storico (es. Studebam ut discerem,
"studiavo per imparare").
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Consecutive
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Cosa sono: corrispondono
alle consecutive
italiane.
A cosa servono: esprimono
una conseguenza
rispetto alla reggente.
Come si
formano
Ut (oppure tam ut; sic ut; adeo ut; tantus ut; talis ut ecc.;) +
cong.
Negativa: ut non (o quin)
Consecutio
In
questi casi non si segue la consecutio perché le conseguenze sono
imprevedibili rispetto alla reggente > si traduce col tempo
corrispondente dell'italiano.
Es.
Tam lassus eram ut aegrotatus erim, "Ero tanto
stanco che mi ammalai", con perf. corrispondente al nostro pass.rem.
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Relative
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Cosa sono: corrispondono
alle relative italiane.
A cosa servono: permettono
di collegare due frasi tramite il relativo, applicato all'oggetto che collega
le due proposizioni
Come si
formano
Pronomi
relativi (non solo qui, quae, quod)
+ indic. (proprie)
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Interrogative indirette
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Cosa sono: corrispondono
alle interrogative indirette
italiane.
A cosa servono: sono domande non dirette
(quindi senza punto interrogativo) dipendenti da un verbo di domanda o da una
frase analoga.
Come si
formano
Pronomi o avverbi interrogativi + predicato al
congiuntivo.
Consecutio
E'
quella tradizionale
Contemporaneità a una reggente pres.: pres.cong. (es. quaero quis sit, "chiedo chi sia").
Anteriorità a una regg.pres: perf.cong. (es. quaero quis fuerit, "chiedo chi sia
stato").
Posteriorità a un pres.: perifr.att. al pres. cong. (es. quaero quis futurus sit, chiedo chi sarà").
Contemporaneità a una regg. tempo storico:
imperf.cong.
(es. quaerebam quis esset, "chiedevo chi
fosse")
Anteriorità a un tempo storico: piuccheperf.cong. (es. quaerebam quis fuisset, chiedevo chi fosse
stato").
Posteriorità a un tempo storico: perifr.att. all'imperf.cong. (quaerebam quis futurus esset, "chiedevo chi
sarebbe stato").
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