Chi sono i manipolatori? Introduzione
Avete mai avuto a che
fare con persone che, immancabilmente, vi mettevano a disagio? Il collega,
compagno di studi, superiore, principale, parente, in presenza del quale vi
sentivate regolarmente inadeguato, se non addirittura rifiutato, umiliato e
vilipeso? O con cui non c'era verso di non litigare, nonostante qualsiasi
sforzo? La persona, anche vicinissima a voi, con cui, senza capire perché, vi
sentivate a disagio, se non male? Quella che vi faceva il vuoto intorno,
ispirando intorno a voi un'atmosfera negativa come una nube malefica e vedendo
male ovunque? Quella che vi faceva sentire prigionieri?
Potrei continuare a oltranza,
ma, se qualcuna delle situazioni appena citate vi ha acceso una lucina rossa
nella memoria, ebbene, è probabile che voi abbiate avuto a che fare con un
manipolatore: ovvero con la personalità più ostica in assoluto repertoriata nei
manuali di psicologia e che, sulle persone vicine, fa l'effetto di un
lanciafiamme: dove passa, fa terra bruciata. Personaggi di questo genere operano
devastazioni, eppure, stranamente, ciò riceve ben poca attenzione, talora persino
dagli stessi psicologi (in una puntata successiva, spiegherò perché): tanto che
fin troppi possono continuare a provocare impunemente i loro danni, mentre le
loro vittime rischiano letteralmente la pelle.
I.Nazare - Aga, L'arte di non lasciarsi manipolare, libro cardine sull'argomento.
Premetto che io NON
SONO UNA PSICOLOGA: ho delle basi su alcune tematiche psicologiche, per via del
mio lavoro d'insegnante e, su questo in particolare, per via della mia
esperienza. Sono infatti sopravvissuta, nell'ordine, ad alcuni manipolatori in
famiglia, quindi a bullismo, due casi di mobbing e una pletora di altre
personalità difficili nei contesti più diversi: quindi, conosco il problema
degli abusi psicologici, di ogni ordine e grado, abbastanza bene, semplicemente
per il fatto di averli vissuti sulla mia pelle e, di conseguenza, di essermi
informata sull'argomento. Pertanto, ricordando che la serie di trattazioni divulgative
che inizio oggi non può assolutamente sostituire il parere di uno specialista,
psicologo o psichiatra che sia, ma che sono semplicemente un'introduzione
al problema, ho comunque deciso di mettere a disposizione del mio piccolo
pubblico quanto ho appreso sulla mia stessa pelle, per SALVARE e AIUTARE chi
dovesse vivere o avere vissuto un'esperienza del genere. E spero che molte, ma
molte vittime di manipolatori incappino nelle mie pagine su Internet.
Infatti, il problema
dei manipolatori si riaffaccia costantemente in molte problematiche. Anche se
non tutti i fenomeni di mobbing (abusi sul posto di lavoro, da parte di
superiori o di colleghi, singoli o in gruppi) e di bullismo (fenomeni analoghi
in ambito scolastico e giovanile) possono risalire a manipolatori, da quel che
ho visto ritengo però che questo sia piuttosto frequente. Quando in una classe ci sono degl'incipienti
manipolatori (ragazzi che tendono verso quel comportamento: non posso ancora
parlare di manipolatori fatti e finiti) si vede subito: problemi relazionali, compagni
di classe che si sentono male, scontentezza cronica degl'insegnanti, senso
d'impotenza, con i colleghi che si dilungano a parlare per ore dei problemi del
gruppo (spesso digradanti verso il bullismo) senza poter trovare una soluzione.
Lo stesso succede per il caso del mobbing: il più grande specialista spagnolo
sull'argomento, Inaki Pinuel, afferma che il mobbing colpisce preferibilmente i
migliori e che viene messo in atto da
personalità ben peggiori per pura invidia: temo che i manipolatori siano quindi
piuttosto frequenti nella categoria dei mobbers. Oppure, ciò significa che
persone normalmente non codificabili come veri e propri manipolatori si
lasciano trascinare, per scarsa consistenza morale, stress o altro, a un
comportamento manipolatorio.
Dove però i manipolatori fanno danni a tonnellate
sono le famiglie. Ho pubblicato sul mio blog varie pagine sul grande amore,
scritte a proposito del celeberrimo episodio di Paolo e Francesca in Inferno V; e credo che il grande amore
esista. Però, per salvaguardare il
proprio futuro ed evitare guai grossi, bisogna che impariamo a
riconoscere i manipolatori, perché possono rendere l'esistenza di una persona
un vero inferno, specie nella vita di coppia (per non parlare delle conseguenze
sui figli che da quella coppia dovessero nascere). Questa serie sui
manipolatori, quindi, nasce dalla mia grande preoccupazione per la vita di
famiglia: se vogliamo famiglie e coppie sane e felici, bisogna che impariamo a
evitare il male: sia a farlo che a subirlo. In "Dante, il grande amore e
la storia di Paolo e Francesca" ho argomentato che l'amore vero può
esistere solo se l'amore viene vissuto in maniera etica: riconoscere i
comportamenti sbagliati, se non malvagi, per porvi rimedio è un passo ineludibile
su questo cammino, per aiutare le persone a essere felici.
D'altro lato,
riconoscere i manipolatori impone anche una grossa responsabilità. La mia amica Teresa, che ha avuto a che fare con
più d'uno di loro, mi dice che usa i libri sull'argomento per migliorare il suo
proprio comportamento. Cioè: lei che è ben lungi da essere una manipolatrice (è
buonissima), individua però tramite le liste che andremo poi a leggere, i
tratti di comportamento da correggere in se stessa. In parole povere, esistono
degli standard di comportamento corretto da osservare nella vita di tutti i
giorni: nella comunicazione, nel rapporto con gli altri e con noi stessi ecc. I
manipolatori veri e propri sono una minoranza: ma ognuno di noi ha dei tratti
manipolatori, magari lievi. Più essi sono presenti, più la convivenza (di ogni
tipo) diventa difficile. Ognuno di noi ha quindi la responsabilità di
migliorare il proprio comportamento, adeguandosi a quegli standard, per vivere
meglio e per non affliggere gli altri. Si tratta di una questione etica di
base, che, se osservata, migliorerebbe il mondo di molto.
Del resto, ho osservato
che, al di là delle personalità patologiche, interi sistemi o organizzazioni si
comportano da manipolatore. Ad esempio, le dittature, o tutti i regimi
totalitari; ma tratti manipolatori possono scivolare anche in governi
insospettabili, per cui il lavoro onesto di miglioramento è sempre richiesto
(pensiamo ad esempio a certe tattiche non cristalline dei media e a interessi
poco chiari che spesso emergono anche nei nostri paesi occidentali). Un ambito
particolarmente toccato dalla manipolazione è quello religioso. Il problema (a parte che nelle sette, dove le prassi
manipolatorie sono abituali) è che alcuni individui, per innalzare il loro ego
malato, possono sfruttare la religione e trasformarla in senso manipolatorio: è
il caso di forme di religione autoritaria (in tutte le versioni del
cristianesimo), dove si predica più il potere e l'odio, che non l'amore e il
servizio; oppure, per non andare molto lontano, è il caso di gruppi
terroristici pseudo-musulmani come il tristemente famoso IS. Queste
organizzazioni manipolano pesantemente i giovani e applicano tattiche
manipolatorie a loro danno, spingendoli poi a fungere da kamikaze. A mio modesto
avviso, quindi, imparare a riconoscere questi comportamenti può avere una
straordinaria utilità sociale. Spero che le mie parole possano cooperare a
tutelare i nostri giovani, che sono oggi l'obiettivo di fin troppe
manipolazioni. In definitiva: anche questa mia trattazione sui manipolatori fa
parte della mia piccola "guerra" personale anti-IS (e contro tutti i
manipolatori in genere). Il male esiste, ragazzi, e bisogna imparare a riconoscerlo,
per batterlo. Quindi: abbasso i manipolatori e cominciamo!
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