mercoledì 25 novembre 2015

Chi sono i manipolatori? Introduzione



Chi sono i manipolatori? Introduzione
Avete mai avuto a che fare con persone che, immancabilmente, vi mettevano a disagio? Il collega, compagno di studi, superiore, principale, parente, in presenza del quale vi sentivate regolarmente inadeguato, se non addirittura rifiutato, umiliato e vilipeso? O con cui non c'era verso di non litigare, nonostante qualsiasi sforzo? La persona, anche vicinissima a voi, con cui, senza capire perché, vi sentivate a disagio, se non male? Quella che vi faceva il vuoto intorno, ispirando intorno a voi un'atmosfera negativa come una nube malefica e vedendo male ovunque? Quella che vi faceva sentire prigionieri?

Potrei continuare a oltranza, ma, se qualcuna delle situazioni appena citate vi ha acceso una lucina rossa nella memoria, ebbene, è probabile che voi abbiate avuto a che fare con un manipolatore: ovvero con la personalità più ostica in assoluto repertoriata nei manuali di psicologia e che, sulle persone vicine, fa l'effetto di un lanciafiamme: dove passa, fa terra bruciata. Personaggi di questo genere operano devastazioni, eppure, stranamente, ciò riceve ben poca attenzione, talora persino dagli stessi psicologi (in una puntata successiva, spiegherò perché): tanto che fin troppi possono continuare a provocare impunemente i loro danni, mentre le loro vittime rischiano letteralmente la pelle. 

I.Nazare - Aga, L'arte di non lasciarsi manipolare, libro cardine sull'argomento.

Premetto che io NON SONO UNA PSICOLOGA: ho delle basi su alcune tematiche psicologiche, per via del mio lavoro d'insegnante e, su questo in particolare, per via della mia esperienza. Sono infatti sopravvissuta, nell'ordine, ad alcuni manipolatori in famiglia, quindi a bullismo, due casi di mobbing e una pletora di altre personalità difficili nei contesti più diversi: quindi, conosco il problema degli abusi psicologici, di ogni ordine e grado, abbastanza bene, semplicemente per il fatto di averli vissuti sulla mia pelle e, di conseguenza, di essermi informata sull'argomento. Pertanto, ricordando che la serie di trattazioni divulgative che inizio oggi non può assolutamente sostituire il parere di uno specialista, psicologo o psichiatra che sia, ma che sono semplicemente un'introduzione al problema, ho comunque deciso di mettere a disposizione del mio piccolo pubblico quanto ho appreso sulla mia stessa pelle, per SALVARE e AIUTARE chi dovesse vivere o avere vissuto un'esperienza del genere. E spero che molte, ma molte vittime di manipolatori incappino nelle mie pagine su Internet.

Infatti, il problema dei manipolatori si riaffaccia costantemente in molte problematiche. Anche se non tutti i fenomeni di mobbing (abusi sul posto di lavoro, da parte di superiori o di colleghi, singoli o in gruppi) e di bullismo (fenomeni analoghi in ambito scolastico e giovanile) possono risalire a manipolatori, da quel che ho visto ritengo però che questo sia piuttosto frequente. Quando in  una classe ci sono degl'incipienti manipolatori (ragazzi che tendono verso quel comportamento: non posso ancora parlare di manipolatori fatti e finiti) si vede subito: problemi relazionali, compagni di classe che si sentono male, scontentezza cronica degl'insegnanti, senso d'impotenza, con i colleghi che si dilungano a parlare per ore dei problemi del gruppo (spesso digradanti verso il bullismo) senza poter trovare una soluzione. Lo stesso succede per il caso del mobbing: il più grande specialista spagnolo sull'argomento, Inaki Pinuel, afferma che il mobbing colpisce preferibilmente i migliori e che viene messo in atto da personalità ben peggiori per pura invidia: temo che i manipolatori siano quindi piuttosto frequenti nella categoria dei mobbers. Oppure, ciò significa che persone normalmente non codificabili come veri e propri manipolatori si lasciano trascinare, per scarsa consistenza morale, stress o altro, a un comportamento manipolatorio.
Dove  però i manipolatori fanno danni a tonnellate sono le famiglie. Ho pubblicato sul mio blog varie pagine sul grande amore, scritte a proposito del celeberrimo episodio di Paolo e Francesca in Inferno V; e credo che il grande amore esista. Però, per salvaguardare il  proprio futuro ed evitare guai grossi, bisogna che impariamo a riconoscere i manipolatori, perché possono rendere l'esistenza di una persona un vero inferno, specie nella vita di coppia (per non parlare delle conseguenze sui figli che da quella coppia dovessero nascere). Questa serie sui manipolatori, quindi, nasce dalla mia grande preoccupazione per la vita di famiglia: se vogliamo famiglie e coppie sane e felici, bisogna che impariamo a evitare il male: sia a farlo che a subirlo. In "Dante, il grande amore e la storia di Paolo e Francesca" ho argomentato che l'amore vero può esistere solo se l'amore viene vissuto in maniera etica: riconoscere i comportamenti sbagliati, se non malvagi, per porvi rimedio è un passo ineludibile su questo cammino, per aiutare le persone a essere felici.

D'altro lato, riconoscere i manipolatori impone anche una grossa responsabilità. La mia amica Teresa, che ha avuto a che fare con più d'uno di loro, mi dice che usa i libri sull'argomento per migliorare il suo proprio comportamento. Cioè: lei che è ben lungi da essere una manipolatrice (è buonissima), individua però tramite le liste che andremo poi a leggere, i tratti di comportamento da correggere in se stessa. In parole povere, esistono degli standard di comportamento corretto da osservare nella vita di tutti i giorni: nella comunicazione, nel rapporto con gli altri e con noi stessi ecc. I manipolatori veri e propri sono una minoranza: ma ognuno di noi ha dei tratti manipolatori, magari lievi. Più essi sono presenti, più la convivenza (di ogni tipo) diventa difficile. Ognuno di noi ha quindi la responsabilità di migliorare il proprio comportamento, adeguandosi a quegli standard, per vivere meglio e per non affliggere gli altri. Si tratta di una questione etica di base, che, se osservata, migliorerebbe il mondo di molto.



Del resto, ho osservato che, al di là delle personalità patologiche, interi sistemi o organizzazioni si comportano da manipolatore. Ad esempio, le dittature, o tutti i regimi totalitari; ma tratti manipolatori possono scivolare anche in governi insospettabili, per cui il lavoro onesto di miglioramento è sempre richiesto (pensiamo ad esempio a certe tattiche non cristalline dei media e a interessi poco chiari che spesso emergono anche nei nostri paesi occidentali). Un ambito particolarmente toccato dalla manipolazione è quello religioso. Il problema (a parte che nelle sette, dove le prassi manipolatorie sono abituali) è che alcuni individui, per innalzare il loro ego malato, possono sfruttare la religione e trasformarla in senso manipolatorio: è il caso di forme di religione autoritaria (in tutte le versioni del cristianesimo), dove si predica più il potere e l'odio, che non l'amore e il servizio; oppure, per non andare molto lontano, è il caso di gruppi terroristici pseudo-musulmani come il tristemente famoso IS. Queste organizzazioni manipolano pesantemente i giovani e applicano tattiche manipolatorie a loro danno, spingendoli poi a fungere da kamikaze. A mio modesto avviso, quindi, imparare a riconoscere questi comportamenti può avere una straordinaria utilità sociale. Spero che le mie parole possano cooperare a tutelare i nostri giovani, che sono oggi l'obiettivo di fin troppe manipolazioni. In definitiva: anche questa mia trattazione sui manipolatori fa parte della mia piccola "guerra" personale anti-IS (e contro tutti i manipolatori in genere). Il male esiste, ragazzi, e bisogna imparare a riconoscerlo, per batterlo. Quindi: abbasso i manipolatori e cominciamo!

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