Gli effetti nefasti di un manipolatore
Nessuno che non l'abbia provato può rendersi conto di che razza di inferno sia vivere con un manipolatore. Divora le vostre energie, come un vampiro: gli effetti più devastanti riguardano la vostra autostima (che rischia di colare a picco, anche con una base solida) e la depressione; inoltre, accanto a un manipolatore non si è più liberi: si è prigionieri di una sottile rete mentale. Ma elencare le conseguenze della vicinanza di un manipolatore rischia davvero di essere troppo lungo. I manipolatori, in breve, sono dei creatori di stress, di un pesante stress, che intacca le risorse psichiche e fisiche di un individuo: particolarmente a rischio sono quelli a personalità depressiva, che si colpevolizzano più facilmente e sono meno protetti contro le accuse bugiarde di M.
Vediamo ora una possibile lista di effetti, tutti legati allo stress provocato dalla vicinanza di M.:
- Conseguenze a livello lavorativo e intellettuale: cala l'attenzione, la concentrazione, la memoria, la produttività, l'efficacia sul lavoro. Insomma: la performance.
- Conseguenze sull'umore: l'effetto più ricorrente della vicinanza di un manipolatore è la depressione, con calo delle energie, sensazione di fatica immensa, impossibilità ad alzarsi la mattina; associata è l'ansia, ma anche l'irritabilità. Di qui la tendenza all'aggressività o, di converso, all'inibizione: ho visto ragazzi letteralmente ridotti ad amebe a causa di genitori manipolatori....
- Conseguenze sull'autostima: viene letteralmente erosa, con un crollo in picchiata dell'apprezzamento di sé, della sicurezza e dell'auto-consapevolezza; crollano anche la motivazione, l'interesse per la vita, prevale il pessimismo, di solito irrealistico, accompagnato da sensi di colpa (provocati ad arte da M.), come se le accuse di M fossero....vere.
- Conseguenze psicosomatiche: emicranie e cefalee, tensioni muscolari (specie a organi come spalle e schiena; ma persino forme di artrosi possono essere ricollegate allo stress), problemi dermatologici (acne, irritazioni, psoriasi, caduta dei capelli), disordini dell'appetito (dalla sua assenza alla tendenza a mangiare troppo, anoressia, bulimia), problemi di stomaco e intestino (nausea, dolori addominali, nodo allo stomaco, acidità, gastriti, ulcere, diarrea ecc.), disordini del sonno (insonnia, sonno agitato, oppure, di converso, stanchezza opprimente, narcolessia), disordini cardio-vascolari (respiratori, ipertensione, aritmie, dolori intercostali) problemi sessuali (calo o scomparsa del desiderio sessuale e attinenti: persino impotenza, diminuzione della fecondità, arresto del ciclo ecc.). Personalmente, ho osservato che alle vittime dei manipolatori possono moltiplicarsi persino slogature e fratture.
- Si noti che ogni organo ha un significato simbolico, per cui i sintomi "grideranno" il malessere della vittima e in che cosa viene più colpita: infatti, secondo Jackson (leggi di Jackson) se un conflitto interiore non può essere manifestato a livello conscio (del cervello), passerà a quello inferiore, più primitivo (subconscio o somatico).
- Ovviamente, tutti questi sintomi possono, alla lunga, cronicizzarsi in malattie gravi.
- Problemi di autocontrollo: per compensazione, la vittima può sviluppare dipendenze (all'alcool, tabagismo, al cibo, con effetti come la bulimia ecc.).
- Non esiterei ad attribuire ai M. anche alcuni effetti paragonabili a quelli del PTSD complesso (Complex Post - Traumatic - Stress - Disorder, Sindrome da stress post-traumatico complesso), che ha cominciato a essere individuato di recente in soggetti sottoposti a stress prolungati (ostaggi di guerra ecc.): le convinzioni e i valori si erodono, la persona non riesce più a valutare oggettivamente la propria situazione dato che è in preda alla confusione e non capisce che cosa le sta accadendo, il carnefice può essere percepito come onnipotente o addirittura idealizzato (tanto che la vittima ne accetta acriticamente gli assunti); pare che tutto debba andare sempre male, nella mente si ancora un senso tremendo d'impotenza e di sfiducia, persino di disperazione; la vittima si sente diversa dagli altri, colpevole, piena di vergogna; tende all'isolamento, alla sfiducia o cerca affannosamente un aiuto; tutto ciò mina la persona e le rende persino molto difficile stringere l'appiglio che le viene teso, accettare le soluzioni che le vengono proposte. Soprattutto, manca la forza e la voglia di vivere.
- Nei casi più gravi, un manipolatore può spingere la sua vittima al suicidio, anche indirettamente (la dott.ssa Nazare-Aga parla nel suo primo libro di una famiglia in cui la madre era manipolatrice: ben tre figli su cinque si sono suicidati e l'ultima stava per farlo quando è entrata in psicoterapia). Tuttavia, anche tentazioni omicide possono essere frequenti e, nella mia frequentazione della cronaca nera sono incappata qualche volta in casi in cui il movente dell'omicidio era il maltrattamento da manipolazione.
In queste situazioni, può avvenire persino l'assurdo: che il manipolatore accusi la sua vittime "di essere matto" e la spedisca dallo psichiatra, magari a imbottirsi di psicofarmaci. Che, dato che il male è ben altro, all'insaputa dell'ignaro psichiatra potrebbero avere l'inevitabile effetto d'essere inopportuni. Analogamente, la vittima può essere spedita dal medico, dallo psicologo, dallo specialista...Per anni una persona a me vicina e manipolatrice, mi ha dato dell'"ebete", perché avevo un atteggiamento depressivo, quando la causa della mia depressione era proprio quella persona...
Purtroppo, ben pochi sanno riconoscere l'operato di un manipolatore e correre ai ripari se vittime, o dare aiuto se astanti: capita che persino psichiatri o psicologi non se ne rendano conto (!). Di qui i miei post. Spiegherò un'altra volta i motivi di questo accecamento generale (spesso lamentato da specialisti come quelli da me consultati): ma il primo atto per liberarsi è quello di leggere la situazione correttamente; poi BISOGNA CORRERE AI RIPARI (il seguito in un altro post).
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