giovedì 22 febbraio 2024

Dolce libro autunnale

Dolce libro autunnale

Ho concepito questa ricetta alcuni giorni fa, dandomi a un guizzo di creatività improvvisa, nutrita di tutta una serie di ingredienti ancora intonsi, ma da impiegare alla svelta: dei savoiardi ancora impacchettati, della marmellata di arance acquistata tempo fa con tanti progetti dolciari in mente, una lattina di pere sciroppate ormai quasi arrivata a scadenza, una vaschetta di mascarpone ermeticamente chiuso ecc. Presa dal mio estro culinario, con l'avventatezza tipica dei grandi maestri che si lanciano in creazioni tanto più azzeccate quanto più temerarie, ho messo insieme un dolce che, essendo a strati di vario spessore, ricorda un libro, anche perché presenta le variazioni di bianco e beige tipiche della carta. Inoltre, il riferimento all'autunno è dovuto ad alcuni ingredienti, specie le pere, e al suo tasso calorico, decisamente adeguato al freddo. Il risultato è magnifico, anche perché i sapori si sposano benissimo. Ecco qui la mia creazione.

Un pacchetto di savoiardi
Mascarpone 250 gr. 
Una lattina di pere sciroppate
Marmellata di arance qb.
Liquore amaretto qb.
Zucchero, alcune cucchiaiate.
Acqua qb.


Preparate prima di tutto lo sciroppo di amaretto: diluite un po' di liquore con l'acqua, aggiungete un cucchiaio di zucchero e mescolate. Dopo avere imburrato uno stampo da plum-cake, immergete i savoiardi nello sciroppo di amaretto e cominciate a coprire con essi il fondo dello stampo. Sopra il primo strato di biscotti inzuppati, spalmate la marmellata di arance; quindi, cospargete la superficie della marmellata con le pere sciroppate tagliate a pezzetti. Distribuite sopra questo primo strato un'altra mano di savoiardi inzuppati nell'amaretto, infine mescolate il mascarpone con 3-4 cucchiai di zucchero e, dopo averlo ammorbidito, spalmatelo sul secondo strato di savoiardi. Infine, potete coprire con altri savoiardi a piacere. Conservate in frigorifero per alcune ore prima di servire e...gustate il vostro libro autunnale!


Potete certamente sostituire uno degl'ingredienti a piacimento: per esempio, potete provare altri tipi di marmellata o di frutta,  o anche cambiare il liquore: penso infatti che approfitterò di questa struttura base per inventarmi qualche cosa di nuovo. Tuttavia, è indispensabile fare attenzione a come i gusti si sposano: in questo caso, la marmellata di arance è un poco amarognola, ma la sua sfumatura un poco amara si coniuga benissimo con le pere, che sono molto dolci, mentre queste ultime, a loro volta, si intonano alla perfezione con il liquore amaretto. Infine, il mascarpone come copertura finale fornisce la nota cremosa e un poco neutra che avviluppa e congiunge bene il tutto. Probabilmente, si potrebbe provare una variante ad es. con fragole o mele o pesche; con le pesche o le mele andrebbe ancora bene l'amaretto, mentre le fragole esigerebbero qualcos'altro. Anche per le confetture o i liquori c'è l'imbarazzo della scelta: il dolce a libro è comunque molto facile e rapido da preparare e si basa sulla varietà del ripieno, che associa gusti diversi. 


sabato 17 febbraio 2024

Torna il blog!

Torna il blog!


Cari Amici,

dopo più di  un anno di “chiusura per manutenzione” e un periodo più lungo dominato da “necessità germanofone” (= fiabe in tedesco), ecco qui, a grande richiesta dei miei studenti, il ritorno del BLOG! E in italiano (a questo punto, i germanofoni se lo dovranno imparare). La veste stilistica è sempre la stessa, ma ritornano, assieme alle avventure tragicomiche mie e dei miei studenti (pudicamente coperti da anonimato, ma vivi e vegeti e oltremodo dinamici), altre categorie di post, come le recensioni cinematografiche e letterarie, le apprezzatissime ricette di cucina (specie di dolci), le discussioni spirituali, letterarie e culturali e, da quest’anno, una nuova categoria: L’angolo del mistero, nutrito da “spigolature paranormali” che ho ricavato dai miei studi sulle concezioni culturali, classiche, cristiane e non solo sull’aldilà. Il tutto, come sempre, aperto ai miei studenti e a tutti i “passanti” che volessero imparare qualcosa, nutrire la propria curiosità o anche solo fare una bella risata. 

Quindi, TORNA IL BLOG!!! Perché il blog è:

1) Ricco.

2) Simpatico e spiritoso.

3) L'ho capito dai miei studenti, che continuano a richiedermelo: è un vero patrimonio dell'umanità.

Quindi, cari amici, ben tornati e riprendiamo da dove eravamo rimasti (come disse qualcuno)…

Un bacione a tutti e grazie!




Dante, la Bibbia e i "miracoli" del "Roiti"

Dante, la Bibbia e i "miracoli" del Roiti

Stavo pacificamente correggendo sul divano un pacco di compiti di Letteratura italiana:  soggetto il Purgatorio di Dante. Arrivo al compito di un giovanotto che va, lo sottolineo, abbastanza bene e leggo: "Le anime del Purgatorio aspirano al suffragio universale". A questo punto mi cascano le braccia e mi abbandono sullo schienale del sofà. Poi, per riprendermi,  whatsappo (neologismo mio) la perla in questione a mio fratello, che insegna Storia della Moda allo IED e si sciroppa quotidianamente dei pupilli di qualche anno maggiori dei miei, ma su cui mi racconta praticamente delle storie analoghe ("Professore,  non ho finito il programma:  posso dare ugualmente l'esame?"). Mio fratello mi risponde a stretto giro di posta e perfettamente a tono: "E caddi come corpo morto cade." (cfr. Inferno 5,142). Invece, il collega di Storia e Filosofia della stessa classe mi risponde sempre via messaggio: "E invece all'Inferno chiedono il diritto di sciopero!". Ovviamente. 


Così ci consoliamo noi docenti davanti alle fesserie che troviamo nei compiti: piangiamo l'uno sulla spalla dell'altro e nelle pause ridiamo (per non piangere). Quando ho spiegato al giovanotto in questione che il suffragio universale non c'entra niente con il Purgatorio di Dante, lui non si capacitava:
- Ma come, prof? Non si dice che le anime hanno bisogno di suffragio? -
- Ma il suffragio universale riguarda le elezioni!  Mica mandi a votare le anime purganti prima di spedirle in Paradiso??? - 
Aggiungo che il medesimo soggetto, durante la mia spiegazione sulla Gerusalemme liberata di Tasso di qualche giorno fa, alla mia domanda: "Contro chi combattevano le potenze cristiane alla battaglia di Lepanto?" (1571, se non ve lo ricordaste), lui passando davanti alla cattedra con un sorrisone, risponde: - I Cartaginesi! - 
Io proprio ce lo voglio vedere Annibale al centro del Mediterraneo con gli elefanti, al posto delle galee turche...Comunque, il solito collega di Storia ha commentato:  "Ma io vorrei proprio sapere chi è stato quel cane che gli ha insegnato Storia l'anno scorso?" 
Anche io mi chiedo spesso chi è stata quella cretina che gli ha insegnato Lingua Italiana gli anni scorsi, ma temo di vedere la risposta nello specchio del mio bagno. 


Questi sono fatterelli recenti, freschi freschi della fine del quadrimestre, quando le perle e i compiti da correggere si ammucchiano,  tanto che in certi momenti sembra di stare in una gioielleria. Peccato che non le possa vendere:  diventerei ricca.
Dante è una grande fonte di ispirazione per le assurdità dei miei pupilli. Qualche anno fa, sempre durante la correzione dei compiti su Dante, avevo raccattato un paio di aneddoti finiti prontamente sulla mia pagina Facebook e che ora reimpiego qui. Prima di tutto, qualcuno ebbe il coraggio di scrivermi quanto segue: "Dante descrive nella Divina Commedia la vita nel regno dei morti". Non c'è che dire, non fa una grinza (ma si rileggono mai? No, MAI. Sennò non esploderebbero a ridere quando gli rileggo io quello che sono stati capaci di scrivere). L'acme l'ha però toccato quel tizio (e non sono mai riuscita a capire l'ingorgo mentale che ha seguito per scrivermi quel tanto), quel tizio che ha osato scrivermi, testuali parole, che Virgilio era "protestante". Se qualcuno dei miei affezionati lettori (25, come quelli di Manzoni), se qualcuno riesce a capire per quale rigirio mentale sia arrivato a tanto, lo pubblico qui sul blog in premio. 


Quest'anno però alcuni aneddoti proprio divertenti vengono dalla prima, quella dello Scientifico Biomedico e dalle lezioni sugli Ebrei e la Bibbia. Sono bravissimi ragazzi, sempre attenti: però qualche defaillance capita anche lì, soprattutto quando si tratta di Bibbia, religione e affini. 
Per chi non se lo ricordasse, dopo Salomone il Regno ebraico si è spaccato in due: le 10 tribù del Nord si sono staccate da Gerusalemme per formare il Regno d'Israele, mentre a Sud è rimasto il Regno di Giuda, governato dalla dinastia davidica. Il Regno del Nord è stato conquistato assieme alla capitale Samaria dagli Assiri nel 721 a.C.: il regno di Giuda ha resistito fino al 586, quando Gerusalemme è caduta nelle mani dei Babilonesi, successori degli Assiri. Fu l'inizio del famoso esilio a Babilonia. 


Ebbene, stavo interrogando M. che è un giovanotto in gamba - è anche il rappresentante di classe - ma che quel giorno aveva parecchi dubbi. Secondo me, non aveva ripassato. In ogni caso, gli chiedo come è andato a finire il Regno d'Israele e lui mi parla della spaccatura in due del regno, poi si impantana sull'invasione assira. Io provo a farlo arrivare a destinazione.
- E gli Assiri hanno conquistato....-
Lui continua coi dubbi. - Sa, sa, sa....- sillaba. Stava cercando di ricordare il nome di Samaria. Senonché prorompe infine:
- Santa Monica! -
E io: - Bravo! Gli Assiri in California!  - 
Giustamente il mio collega Giovanni osservava poi che non è tanto facile trovare un santo canonizzato in epoca pre-cristiana (per poi spostarlo nelle Americhe).Noi ci siamo riusciti. In pieno. 


Del resto, la cosa non mi stupisce più di tanto, perché nel compito precedente qualcuno era giunto a scrivermi che gli Assiri (i massimi esperti di carri da guerra) avevano "i carri armati". Bisognerà spiegarlo agl'Inglesi, che pensavano di averli introdotti per primi nel 1916 alla battaglia della Somme. 
Comunque, da quel giorno "santa Monica" - nessun riferimento alla veneranda madre di S.Agostino - è diventato nella mia classe prima di Biomedico sinonimo di "grossa fesseria detta all'interrogazione". Ogni tanto torna a galla e quando qualcuno dice una sciocchezza e io rimango interdetta e sconsolata, M. mi chiede ridendo: "Prof!...Santa Monica?" E io annuisco: "Sì, hai proprio ragione: Santa Monica!". 
Questi sono i miracoli nostrani: siamo riusciti a trasformare una santa venerata in un sinonimo di disastri scolastici, Virgilio in un protestante, le anime purganti in suffragette e a spostare addirittura gli Assiri nel tempo e nello spazio, dal Medio Oriente del X sec. a.C. alla California odierna (Hollywood!), con tanto di carrarmato. Al confronto, la fisica quantistica ci fa un baffo.