Chi sono i manipolatori?
Vediamo adesso che
cos'è un manipolatore. Il vocabolo viene
dal latino manipulare, che significa,
banalmente, "maneggiare un oggetto". E' evidente come la radice sia
quella del latino manus, "mano".
Il punto fondamentale è che il manipolatore usa gli altri come un oggetto: non
riesce a porsi sullo stesso livello degli altri, bensì o al di sotto o (più
spesso) al di sopra. E' un maniaco del potere, del tutto
preso soltanto dal proprio ego, che fa scontare pesantemente agli altri. E'
un concetto che proviene dalla psicologia behaviorista, ovvero
comportamentalista: cioè quella che studia gli esseri umani soprattutto dal
punto di vista del comportamento. La grande specialista di manipolatori è la
psicologa e docente francese Isabelle Nazare-Aga che ha dedicato al soggetto
tre libri fondamentali (indicati sotto) e intorno alla quale sono fioriti poi in
Francia una lunga serie di studi e approfondimenti anche da parte di altri.
Bisognerebbe dedicarle un monumento: con la sua pratica e i suoi libri ha
letteralmente salvato la vita a molte persone. Per me, scoprire i suoi studi in
Svizzera una decina di anni fa ha trasformato la mia esistenza. Da allora, ho
cominciato a osservare e a catalogare la mia esperienza sulla questione: non posso assolutamente
arrivare alla competenza della dott.ssa Nazare-Aga (ancora una volta: non sono
una psicologa), ma, coi miei approfondimenti, posso fare, spero, un buon lavoro di
divulgazione, a uso e consumo delle vittime di questi soggetti.
La dott.ssa Nazare-Aga, sulla
base dell'esperienza dei suoi pazienti, ha classificato le seguenti 30 caratteristiche
tipiche dei manipolatori, che qui riporto nell'ordine da lei dato (con qualche lievissima modificazione linguistica per scrupolo di chiarezza): un
manipolatore deve averne almeno 14 e in modo sistematico (non occasionale).
1.
Colpevolizza gli altri, in nome di
legami familiari, amicizia, amore, coscienza professionale ecc.
2.
Scarica la sua responsabilità sugli
altri o se ne dimette.
3.
Non comunica chiaramente le sue domande,
necessità, sentimenti o opinioni.
4.
Risponde spesso in maniera vaga.
5.
Cambia le sue opinioni, comportamenti,
secondo persone o situazioni.
6.
Invoca ragioni logiche per coprire le
proprie domande.
7.
Fa credere agli altri che devono essere
perfetti, che non devono mai cambiare avviso, che devono sapere tutto e
rispondere immediatamente a domande e richieste.
8. Mette in dubbio le qualità altrui, la
competenza, la personalità altrui: critica senza averne l'aria, svaluta e
giudica.
9.
Comunica in maniera indiretta, tramite
intermediari (come per iscritto).
10.
Semina zizzania e crea sospetto, divide
per regnare meglio e può provocare la rottura di una coppia.
11.
Fa la vittima per essere compatito
(malattia esagerata, entourage difficile, sovraccarico di lavoro ecc.).
12.
Ignora le domande altrui (anche se dice
di occuparsene).
13.
Impiega i principi morali altrui per i
propri bisogni egoistici (nozioni di umanità, carità ecc.).
14.
Minaccia in maniera velata o ricorre
all'aperto ricatto.
15.
Cambia soggetto in maniera improvvisa
nel corso della conversazione.
16.
Evita il confronto o la riunione, ne
fugge.
17.
Fa leva sull'ignoranza altrui e fa credere alla propria superiorità.
18.
Mentisce.
19.
Predica il falso per sapere il vero,
deforma e interpreta male.
20.
E' egocentrico.
21.
Può essere geloso.
22.
Non sopporta le critiche e nega
l'evidenza.
23.
Non tiene conto dei diritti, dei bisogni
e dei desideri altrui.
24.
Chiede spesso le cose all'ultimo momento.
25.
Il suo discorso pare logico e coerente,
allorché i suoi atteggiamenti e atti o il suo modo di vita corrispondono
all'opposto.
26.
Usa l'adulazione, fa dei regali o si mette
al nostro servizio (ma in modo falso e perché ha scopi egoistici).
27.
Produce intorno a sé uno stato di
malessere o un sentimento di non
libertà, come se si fosse in trappola.
28.
E' efficiente per raggiungere i propri
obiettivi, ma alle spese degli altri.
29.
Ci fa fare delle cose che probabilmente
non avremmo fatto di nostra spontanea volontà.
30.
E' costantemente l'oggetto della
discussione tra le persone che lo conoscono, anche quando non è là.
Mi raccomando: un
manipolatore deve avere almeno 14 di queste caratteristiche. Se avete
riconosciuto il vostro comportamento in 4 o 5, non siete manipolatori, ma
potete correggervi.
La lista della
dott.ssa Nazare-Aga ha solo un difetto: non procede con ordine. E' frutto della sua
esperienza terapeutica e dei dialoghi con i suoi pazienti, quindi è nata secondo
le esigenze: a mio modestissimo avviso inoltre (non è una critica: è una
costatazione), la lista comprende aspetti di livello diverso, senza gerarchizzarli. Alcuni sono
tratti generali (come la menzogna), che provocano grappoli di altri comportamenti; altri
sono tratti particolari che derivano da quelli generali (anche da più di
uno). Temo infine che manchi all'appello qualcosa (la stessa autrice produce sempre nuovo
materiale nei libri successivi al primo).
Quindi, con le mie
osservazioni ho proceduto a riordinare il tutto, facendo il confronto con la
descrizione delle personalità borderline, consigliatami
dalla mia amica psicologa Sara Nalli (che ringrazio qui di tutto cuore); tuttavia, il frutto delle mie
osservazioni è esclusiva responsabilità mia; inoltre, non sono in grado di asserire che manipolatori e borderline coincidano, anzi; tuttavia, stando alla mia esperienza, non pochi manipolatori possiedono anche alcuni tratti borderline (come la psicorigidità, la mancanza di autocontrollo e altro). Ovviamente, però, ci sono anche moltissimi borderline che non sono dei manipolatori. In sostanza, ho riordinato le
caratteristiche di cui sopra, secondo gli ambiti di azione del comportamento
umano, il che dovrebbe far capire meglio che cosa intende la dott.ssa Nazare-Aga con la
sua lista; introduco anche dei collegamenti fra i vari aspetti della
personalità umana, allo scopo di chiarire meglio i concetti in modo "tridimensionale". Non preoccupatevi
se tutto vi sembra troppo sintetico: poco per volta, affronterò ogni aspetto in
maniera più dettagliata. Introduco infine nel mio elenco pure le caratteristiche
corrispondenti della specialista, indicate per numero: anche in questo caso, è difficile
che un manipolatore abbia tutti questi
tratti, ma la metà è più che sufficiente
per mettervi in stato di allarme, perché a quel punto significa che tutta la
personalità del "sospettato" è compromessa.
Autostima (rapporto con se stessi)
M.
ha una bassissima autostima, quindi tende a mettere in atto comportamenti
inadeguati per rialzarla...a danno degli altri.
· Negazione delle proprie colpe e limiti
(22).
· Vanterie e arroganza (esagerate e, non
di rado, ingiustificate; questo corrisponde in gran parte a 17, ma anche
all'egocentrismo malato di 20).
· Proiezioni (il soggetto cioè proietta le
sue responsabilità o colpe sugli altri: questo corrisponde in parte a 1, ma
il discorso è più complesso: innanzitutto, le
proiezioni sono una conseguenza della negazione delle proprie colpe,
quindi nascono da 22).
· Vittimismo (si lamenta in maniera
inaccettabile ed eccessiva, per apparire una vittima: 11).
Pensiero
M.
ragiona con l'accetta, in modo categorico ed inaccettabile, in bianco e nero:
di qui una grande confusione in quello che dice, e, soprattutto, il fatto che i suoi pensieri e discorsi non si adeguano alla
realtà, ma sembrano sempre fuori posto, anche quando seguono una logica
apparentemente ineccepibile. Attenzione: i manipolatori non mancano di
intelligenza, anzi: spesso incantano gli altri con la propria. Ma la usano per i
loro scopi egoistici.
·
Psicorigidità (M vede le cose in bianco
e nero, con l'accetta; da qui - e dalla
mancanza di rispetto - deriva 7).
· Confusione (vedere la realtà con
l'accetta provoca una grande confusione mentale).
· Fuori - contesto (M non riesce a
inserire il suo comportamento o quello che pensa e dice nel contesto che lo
circonda; così, mette a disagio gli altri).
· Pessimismo patologico, paranoia (19).
· Formalismo (M bada alla forma, non alla
sostanza).
Comunicazione
Si
noterà che la comunicazione sballata del manipolatore è frutto della sua
psicorigidità, mancanza di rispetto per gli altri e incoerenza, per cui passa
da un estremo all'altro.
·
Ascolto assente (23 e 12, ma inteso in
modo più ampio e che abbraccia vari comportamenti).
· Mancata espressione delle proprie idee
ed esigenze (il soggetto non ha sufficiente autostima per esprimersi
chiaramente); di qui, comunicazione vaga e confusa (3 e 4).
· Comunicazione indiretta (per terza
persona, non in faccia: 9; perciò evita il confronto - 16 - e chiede le cose
all'ultimo momento - 24).
· All'opposto e in maniera del tutto
incoerente, il soggetto può esprimersi in modo categorico (con l'accetta, appunto,
quando si sente "forte": qui possiamo ricordare 1, 7 e 8, ma pure
altro).
· Menzogna (18; ma un impiego particolare
della menzogna è il 19).
· Adulazione (26).
· Rovescio della medaglia dell'adulazione: disprezzo e
svalutazione degli altri (1, 8 ecc.).
· Aggiungerei: spesso fomenta liti
continue e discuterci insieme fa diventare letteralmente folli.
Azione
Nella
vita quotidiana, il manipolatore tende soprattutto all'incoerenza, passando da
atteggiamenti di pigrizia patologica (rivela spesso di essere un incapace,
anche se avrebbe delle doti) al dispotismo puro. La mancanza di rispetto per
gli altri e la violenza è però il tratto più caratteristico.
· Deresponsabilizzazione (M non ha mai
colpe e ignora le proprie responsabilità: 2).
· Incoerenza (5, 15 e 25: l'incoerenza è
un portato della psicorigidità di cui sopra).
· Volontà di controllo (questo, come il
tratto seguente, è presente soprattutto nei manipolatori tendenti al controllo,
che sono i peggiori).
· Tratto ossessivo (idem).
· Violenza, mancanza di rispetto,
dispotismo (due aspetti di questo sono annoverati
a 14 e 24, e forse anche il 29 calza, ma i concetti sono in realtà molto più
ampi).
Con gli altri
A
costo di ripetermi, ribadisco che, nel rapporto con gli altri, i manipolatori
mancano di rispetto, sono violenti (a livello psicologico, ma anche fisico),
egoisti.
·
Egoismo (ampliamento di 20; si
consideri anche 28).
·
Usare gli altri senza scrupoli per i
propri fini (6 e 13).
· Mancanza di rispetto, disprezzo per gli
altri (8 e 20, ma le forme di mancanza di rispetto, come indicato sopra, sono
davvero tante).
· Colpevolizzazione (M tende a far sentire
in colpa gli altri per manovrarli: 1).
· Gelosia (la gelosia patologica è frutto
della sua mancanza di autostima, per cui M. teme di continuo il confronto con
gli altri: 21).
Autocontrollo
Dal
profilo del borderline io ho aggiunto
anche le tendenze inerenti al mancato autocontrollo, che, a mio avviso, sono molto
frequenti nei manipolatori; l'autocontrollo è infatti una facoltà umana molto
complessa e frutto di grande maturità: inutile dire che questi disastri
ambulanti non ce l'hanno.
·
Scarso autocontrollo, tendenza alle
dipendenze e agli eccessi.
·
Di converso, rigidità eccessiva, scarsa
spontaneità (effetto della psico-rigidità di cui sopra).
· Scarso godimento dei sani piaceri della
vita (M. non si lascia andare perché troppo rigido, o si lascia andare troppo,
e alterna rigidità ad eccessi, senza armonia e in modo, ancora una volta,
incoerente): per esempio, a livello sessuale spesso le manipolatrici sono frigide,
i manipolatori maschi letteralmente perversi.
La
Nazare-Aga lista vari tipi di manipolatori: il seduttore, il falso "simpatico", il falso altruista, il complessato, il maniaco del
controllo ecc. Comunque, ritengo che le caratteristiche da me listate (così
come le sue) si trovino pressoché trasversalmente in tutti, anche se in
proporzioni diverse. Esiste anche una diversa gradazione sia di responsabilità,
che di gravità: si va dal ragazzino viziato ed egoista, alla suocera invadente
ed egocentrica, fino, molto in là, a stalkers,
violentatori, dittatori e serial-killers:
ma i meccanismi, pur se in proporzioni diverse, sono gli stessi.
Alcuni
di voi si chiederanno: ma i manipolatori sono responsabili di quello che fanno?
La risposta varia per ognuno. Alcuni sì e sono i peggiori, i più perversi;
altri, il cui comportamento è di solito frutto di meccanismi di difesa impostati nell'infanzia, non di rado a causa di eventi traumatici, magari no, o non del
tutto. Ma la mia esperienza mi
suggerisce che molti di loro sono almeno
parzialmente consapevoli di quello che fanno. Sono pericolosi. Imparate a
guardarvene, per il vostro bene (seguiranno post su come difendersene e ulteriori
approfondimenti).
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