mercoledì 22 giugno 2016

Una sera a Parigi di Nicolas Barreau (2010)


Una sera a Parigi

Alain è proprietario di un piccolo cinema, il Cinema Paradis, sulla Rive Gauche di Parigi. Lo ha rilevato (il nome rimanda direttamente a Nuovo Cinema Paradiso, di G.Tornatore) da suo zio Bernard, appassionato di cinema d'essai e da cui ha appreso la passione per i film. Non a caso, da piccolo ha trascorso ore e ore accanto a lui durante le proiezioni - imparando molto sulla storia della Settima Arte. Ma il cinema di qualità oggi non va per la maggiore e il piccolo Paradis lotta per sopravvivere, insidiato com'è dai mostruosi multisala dove si ingurgitano tonnellate di pop-corn.


Il mercoledì sera, il giovane proietta dei classici film d'amore, per la serie Les amours du Paradis. E proprio il mercoledì sera, comincia a notare un'affascinante, timida fanciulla, dai capelli color caramello e vestita di un cappotto rosso, che si siede sempre alla fila 17 - chissà perché. Per quattro mesi esita a rivolgerle la parola, infine, a primavera, decide di invitarla a cena: e nasce così una coinvolgente storia d'amore. Ma, dopo il primo appuntamento, Alain ha un'altra spiazzante sorpresa: trova fuori dal suo cinema il famoso regista Allan Wood (maglione, pantaloni di velluto a coste, occhiali squadrati, passione per Parigi: avrete riconosciuto Woody Allen), assieme alla diva di origine francese Solène Avril, che intendono girare un film romantico, Ricordando Parigi, proprio al piccolo, grazioso cinema Paradis. Il progetto proietta d'improvviso Alain sulla  ribalta culturale di Parigi; ma, proprio allora, la fanciulla dal cappotto rosso, Mélanie, scompare e Alain, che non ha il suo numero di telefono ed altre coordinate, dispera di ritrovarla. La ricerca della donna della sua vita, tra alti e bassi, momenti tristi e umoristici, continua tra vari colpi di scena, finché non succede l'inimmaginabile...


Ho "sgraffignato" questo libro dalla sala professori (l'avevo già notato in libreria e intendevo leggerlo) e, di certo, ce lo riporterò tra qualche giorno; mi è piaciuto e posso annotarne vari meriti. Innanzitutto, è molto grazioso, gradevole, curato, bene scritto; possiede il tono lieve di una fiaba, una bella fiaba d'amore, ambientata in una città splendida. Si legge con piacere e, caso raro oggi, pur essendo un romanzo d'intrattenimento, non è stupido, anzi, convoglia comunque delle idee: la passione per il cinema, la fiducia nei sentimenti più autentici, la voglia di cose belle. E' poi piuttosto divertente e ricco di un humor lieve, quasi delicato.

Detto questo, però, non bisogna cascarci a occhi chiusi. Mi ha insospettito subito il fatto che il titolo originale fosse in tedesco (Ein Abendes in Paris): del resto, Parigi è descritta con il tono incantato e idealizzato di chi non ci abita (provate a fare il confronto con Simenon e Modiano e vi renderete conto della differenza). I locali e gli angoli descritti nel libro sono autentici, ma sono quelli normalmente elencati tra le attrazioni della città, dal Caffè Flora, al Bar Hemingway. La storia d'amore è fiabesca, dolce, ma non ha niente di profondo, i film menzionati nel libro sono dei classici, ma spesso popolari, non sempre propriamente d'essai, e, tutto sommato, vengono citati in modo "decorativo", non proprio con la prospettiva profonda di chi si intende davvero di cinema; la storia è piena di clichés, sapientemente costruita con colpi di scena e altro, ma, al di là del suo romanticismo, non offre nessun significato trascendentale. Ecco, il romanticismo: non lo troverete mai in un Francese. Questo è il libro scritto da un Tedesco.


Non solo: se andate a fare un giretto su Internet, scoprirete che, secondo voci piuttosto attendibili, l'autore, Nicolas Barreau, non esiste. E' un autore costruito a tavolino e il libro è stato altrettanto costruito da qualche sapiente ghostwriter della casa editrice tedesca che lo ha lanciato. Difatti, del prodotto "costruito", ha tutto: l'abilità artigianale, i luoghi comuni, il tono medio, che deve accontentare qualsiasi palato, sia a livello di contenuti che di stile. Insomma, è un'operazione commerciale che segue il genere del romanzo d'amore e vi aggiunge alcuni tratti cari al pubblico di oggi, come l'amore per i piaceri della vita, dal vino, al cibo, al cinema. Almeno, è un'operazione commerciale ben fatta e seria. Una lettura ideale da fare sotto l'ombrellone.

Nessun commento:

Posta un commento