Lo "Schiaccianoci", Covent Garden, l'Avvento....e come diventare migliori per Natale
Sera
dell' 8 dicembre scorso. Sono al cinema assieme a una piccola delegazione di 3M (6 in tutto:
Ilaria, Luca, Diego, impeccabilmente abbigliato, Maria Beatrice, Cristina e
Francesco) per vedere la diretta, dalla celeberrima Royal Opera House di Covent
Garden a Londra, dello Schiaccianoci di
Pëtr Il'ič Čajkovskij. È il consueto balletto di Natale: e la ROH lo ha messo
in programma come regalo natalizio, per grandi e piccini. I miei
"piccini" si soo procurati, per seguire meglio, una vera e propria
tanica di popcorn (volume 2 littri, a giudicare approssimativamente
dall'aspetto), che riusciranno a dividere e finire per davvero entro il ritorno
di Clara a casa. Un vero classico, con una musica superba eseguita
magistralmente dall'orchestra diretta dal maestro Peter Manning, mentre la coreografia
è quella di Peter Wright, che ha appena celebrato i suoi gloriosi 90 anni.
Foto originali dal sito web del ROH
Le
quasi tre ore di spettacolo mi hanno adagiato in un'atmosfera da fiaba. I
ballerini erano straordinari ed eseguivano con grazia e perfezione una
coreografia comunque difficile - ho apprezzato molto il Valzer della Fata Confetto, il Valzer
dei fiori, la Danza Araba, il Valzer dei fiocchi di neve e...ma dovrei
citare tutto lo spettacolo; le scenografie erano fantastiche, fiabesche, degne
proprio del Paese dei Dolci e di una festa natalizia; analogamente i costumi,
tra scintillio di lustrini e veli leggeri, rievocavano un paese di sogno.
Infine, gl'interpreti erano ottimi: la Fata Confetto (Lauren Cuthberson, di
grande abilità tecnica), il Principe (il nostro Federico Bonelli), Clara (una
dolce Francesca Hayward) e lo Schiaccianoci (Alexander Campbell). Da non
dimenticare, nel ruolo di Dresselmeyer, Gary Avis.
Può
un balletto del genere rientrare nella preparazione alle feste natalizie? Come
una sorta di supporto per l'Avvento? Certamente sì. Spesso, li esseri umani
impantanano la spiritualità nel moralismo bacchettone e angusto, e dimenticano
che lo spirito ha bisogno, grande bisogno di bellezza. Lo Schiaccianoci di Covent Garden è stato per noi uno straordinario
regalo di Natale: un dono che ci ha sollevato verso altezze di bellezza pura,
nata dalla buona volontà e dall'impegno di chi ha messo in scena il tutto. Un
moralista non sa apprezzare queste cose: ma Gesù Bambino avrebbe battuto le
manine! Spesso ho pensato che i ballerini devono essersi letteralmente
massacrati per provare passi tanto difficili; eppure, devono aver provato la
gioia di donare qualcosa di bello a noi, il loro pubblico. Questo vale anche
per tutti gli altri artisti coinvolti nel progetto, dai musicisti, agli
scenografi, passando per l'ultima maschera in sala: ognuno ha cooperato a
questo splendido dono. E noi ne siamo profondamente grati. Magari, qualcuno di
loro avrà avuto tanti motivi per essere triste quella sera e per non sorridere
affatto: eppure tutti sfoderavano il loro più luminoso sorriso, perché stavano
creando qualcosa di bello. Qualcosa che ci ha fatto uscire dal teatro migliori.
L'amore passa anche per di qua. Grazie ROH!
Qui il link alla pagina ROH dedicata al balletto:
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