La corrispondenza
Le aule grigie e impeccabili dell'università di Edimburgo, e, sullo sfondo mentale dei protagonisti, le acque tranquille, ancorché velate pure di grigio, del Lago D'Orta, i suoi approdi silenziosi, il greto dove risuona la risacca, la villa, accogliente e segreta, dove il focolare risplende ancora di un fuoco scoppiettante, ma dove sono rimasti solo il silenzio e la solitudine: questo lo scenario del suggestivo film di Giuseppe Tornatore La corrispondenza, una storia d'amore magistralmente interpretata da Jeremy Irons, nel ruolo di un professore di Fisica innamorato di una sua allieva, e Olga Kurylenko, che impersona, appunto, la studentessa. Il film riesce a rendere efficacemente le ambiguità di una storia d'amore non trasparente, eppure lascia intendere che, anche dietro errori e imperfezioni, possono pulsare sentimenti veri.
Le aule grigie e impeccabili dell'università di Edimburgo, e, sullo sfondo mentale dei protagonisti, le acque tranquille, ancorché velate pure di grigio, del Lago D'Orta, i suoi approdi silenziosi, il greto dove risuona la risacca, la villa, accogliente e segreta, dove il focolare risplende ancora di un fuoco scoppiettante, ma dove sono rimasti solo il silenzio e la solitudine: questo lo scenario del suggestivo film di Giuseppe Tornatore La corrispondenza, una storia d'amore magistralmente interpretata da Jeremy Irons, nel ruolo di un professore di Fisica innamorato di una sua allieva, e Olga Kurylenko, che impersona, appunto, la studentessa. Il film riesce a rendere efficacemente le ambiguità di una storia d'amore non trasparente, eppure lascia intendere che, anche dietro errori e imperfezioni, possono pulsare sentimenti veri.
Edward Phoerum è un professore di Astrofisica di Edimburgo, mentre Amy Ryan è una sua studentessa fuoricorso. La prima scena del film ce li presenta nell'atmosfera soffusa di una mattina d'inverno, in un ovattato albergo di lusso, al momento di salutarsi dopo una notte trascorsa insieme; fuori cadono impalpabili fiocchi di neve e, in questo vortice bianco e silenzioso, il professore si allontana col suo trolley, volgendosi continuamente indietro alla ricerca del volto di Amy (qualcuno ha giustamente osservato che, quando si lascia la persona amata, ci si volta sempre indietro; e io aggiungo che questo spiega l'errore di Orfeo). Nei giorni successivi, Amy tenta varie volte di contattarlo, ma inutilmente. Finché, pochi giorni dopo, a un convegno, assiste impietrita all'annuncio della morte di Edward.
Il dolore della ragazza è immenso, anche perché si comprende come Amy avesse trovato nel professore non solo un amante, ma anche una figura paterna; e questo lutto riapre sue vecchie ferite. Amy, infatti, ha perso il padre a causa di un incidente stradale provocato da lei stessa; e perciò, ha sviluppato un lato spericolato del suo carattere, che la spinge a lavorare come stunt. Ma ecco che, pochi giorni dopo l'annuncio della morte di Edward, la ragazza comincia a ricevere messaggi e regali proprio da lui: e si scopre che l'uomo, negli ultimi mesi prima di morire, ha organizzato meticolosamente, attraverso complesse circonvoluzioni informatiche e la complicità di corrieri, vicini, amici e conoscenti, un complesso sistema di contatti e "virtuali appuntamenti d'amore" con Amy. Così lei continua a vivere nella febbrile attesa del messaggio successivo e quasi si illude che lui sia ancora vivo....
La corrispondenza è un affascinante film d'amore, che scava nelle ambiguità di un rapporto asimmetrico e del nostro uso della tecnologia dell'informazione al servizio dei sentimenti. Più volte nel film viene sottolineato l'atteggiamento di controllo mostrato da Edward: egli riesce a prevedere nei minimi dettagli le reazioni di Amy (che lo soprannomina, non a caso, wizard) e, proprio per questo, riesce a organizzare la sua complessa rete di messaggi. Questo aspetto allude all'illusione di dominio che acceca troppo spesso la nostra società a causa dei prodigi della scienza. Ma il film contrappone non solo amore e morte, ma soprattutto, le esigenze più profonde di un essere umano, manifestate dall'amore, alla privazione di controllo per eccellenza, cioè la morte. Come si reagisce quando si perde completamente il controllo della propria vita, soprattutto di ciò che ci è più caro, a causa dell'ineluttabile?
Al di là dell'atteggiamento sottilmente manipolatorio e narcisista di Edward, comprendiamo tuttavia che per lui Amy conta davvero e che si preoccupa per lei. Riemerge così il problema della morte del padre di lei; così come emerge, e con forza, il fatto che questa storia d'amore sia adulterina. E, come tale, suscita sofferenza. Si sente soprattutto ferita la figlia di Edward (che, non a caso, compare al posto della madre): ed è lei che fronteggia più di una volta Amy con la forza del suo dolore. Il regista non fa sconti e non tralascia neanche il fatto, anch'esso poco etico, che la forte asimmetria tra Edward e Mary possa creare un rapporto di dipendenza in lei (dipendenza generata dalle sue carenze affettive) e di manipolazione in lui. E' questo l'aspetto più inquietante riverberatosi nell'utilizzo dei mezzi di comunicazione: la giovane studentessa diventa davvero dipendente dai messaggi del professore ormai morto (e mi vengono in mente casi di cronaca in cui la polizia rinveniva migliaia di SMS tra amanti complici di crimini...); perciò, lei rischia sempre di più di uscire dalla realtà.
Eppure, anche così, i sentimenti dei due protagonisti meritano rispetto e celano qualcosa di vero. Poco per volta, comprendiamo che la fitta rete di contatti ordita da Edward è divenuta una specie di salvagente, che aiuta Amy nella transizione ed elaborazione del lutto, verso una vita più autonoma. In fin dei conti, oltre che una storia d'amore, questa è la storia della nostalgia di un padre. Il film è pregevole anche dal punto di vista tecnico: Fabio Azamrion è stato premiato per la fotografia col Globo d'oro, ma numerose sono state le candidature "tecniche" del film a vari premi, per scenografia, trucco, costumi, la colonna sonora di Ennio Morricone e così via. Le allusioni poetiche, le tonalità sfumate e grigie della fotografia, le atmosfere ovattate, invernali, la suggestiva combinazione di Italia e Inghilterra, così diverse eppure così complementari, fanno sì che questa pellicola emani un fascino particolare, quieto, eppure profondo. Proprio come le stelle che, anche se morte, continuano a comunicarci la loro luce a causa dell'immensità degli spazi interstellari, alla maniera di Edward che, dal mistero oltre la morte, continua a far pervenire i suoi messaggi d'amore a Amy.
The correspondence
Edward Phoerum is Astrophysics professor in Edinburgh, while Amy Ryan is his student. The first scene of the film presents them in the suffused atmosphere of a winter morning, in a muffled luxury hotel when they say goodbye to each other after a night spent together; ethereal snowflakes fall outside, and in this white and silent vortex, the professor walks away with his trolley, turning back constantly in search of Amy's face (someone has rightly observed that, when you leave your loved one, you always turn back; and I add that this explains Orpheus's failure). In the following days, Amy tries several times to contact him, but to no avail. Until a few days later, at a conference, she assists petrified at the announcement of Edward's death.
The girl's pain is immense, because Amy had found in her professor not only a lover but also a father figure; and this mourning reopens her old wounds. Amy, in fact, lost her father because of a car accident caused by herself; and therefore, she has developed a reckless side of her character, which prompts her to work as a stunt. But then, a few days after the announcement of Edward's death, the girl begins to receive messages and gifts from him: and it turns out that the man, in the last months before his death, meticulously arranged, through computing convolutions and the complicity of couriers, neighbors, friends and acquaintances, a complex system of contacts and "virtual love rendez-vous" with Amy. So she continues to live in the feverish anticipation of the next message and almost under the illusion that he is still alive ....
The correspondence is a fascinating film about love, which delves into the ambiguity of an asymmetrical relationship and our use of information technology to the service of our feelings. Several times in the movie Edward's control attitude is emphasized: he can foresee in detail Amy's reactions (who nicknamed him, not surprisingly, wizard) and, thanks to this, he manages to organize his complex network of messages. This aspect hints to the illusion of domination that too often blinds our society because of the wonders of science. But the film opposes not only love and death, but above all, the deepest needs of a human being, manifested by love, to control deprivation par excellence, which is death. How do you react when you completely lose control of your life, especially of what is most precious, because of the inevitable?
Yet, even so, the feelings of the two protagonists deserve respect and conceal something true. Little by little, we understand that the dense network of contacts hatched by Edward has become a kind of life preserver, helping Amy in the transition and elaboration of her mourning, towards a more independent life. After all, as well as a love story, this is the story of a kind of father's nostalgia. The film is also valuable on the technical point of view: Fabio Zamarion was awarded for photography with a Globo D'oro, but there have been many "technical" nominations of the film for set design, makeup, costumes, the soundtrack by Ennio Morricone and so on. The poetic allusions, the nuanced, gray shades of photography, the muffled atmosphere, the winter, the striking combination of Italy and England, so different, yet so complementary, emanate a particular charm, quiet, yet profound. Just like the stars that, although dead, keep on communicating their light because of the immensity of interstellar space, like Edward, from the mystery beyond death, continues to send his love messages to Amy.
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