lunedì 19 dicembre 2016

Come perdere la dirindina alla mostra sull'"Orlando furioso"...


Come perdere la dirindina alla mostra sull'"Orlando furioso"....



No, il titolo non evoca Orla di 5O, questa volta lui è innocente: è una storia ben più tragica (anzi, tragicomica): di follia e (mancato) rinsavimento, proprio come l'Orlando furioso. 

Venerdì 16 dicembre, qualche giorno fa. E' la seconda tornata della visita delle mie classi all'affascinante mostra su Ariosto al Palazzo dei Diamanti. Mercoledì 14 è stata la volta della 5O: vivaci e chiacchierini, ma corretti, come nota un mio amico, appassionato di Storia, Renato, che ci accompagna ("Ma sono sempre così? Anche in classe?" chiede un po' stupito sentendone il fitto fitto chiacchiericcio sotto le volte dell'ingresso; e io, laconica: "Sempre..."). Tra l'altro è perfettamente riuscita un'operazione di "travaso": si sono aggiunti al gruppo 4 ragazzi di 5N che non avrebbero più trovato posto per una prenotazione (ci sono code interminabili, i biglietti sono andati a ruba); e, siccome alcuni di 5O, all'ultimo, non potevano venire, hanno venduto il loro biglietto agli amici di 5N, quindi senza nessun ammanco. Tutto a posto, tutto in ordine: anche perché, dato che i biglietti non possono essere rimborsati, è sempre bene comprarne qualcuno in meno all'inizio, al momento della prenotazione, e qualcuno in più all'ultimo.



                                           Baccanale di Tiziano (qui trovate quadri esposti)
Ecco, questo è precisamente quello che non ha funzionato venerdì ("Tutto accadde un venerdì"...). Rifacciamo i conti (provate anche voi e vedrete che perdete il filo): la Beatrice, di 3M, mi consegna, prima che vada alla biglietteria per la prenotazione, 45 euro (= 9 biglietti, 5 euro l'uno) e, all'ultimo momento, si aggiunge Federico, per un totale di 10; Lorenza, di 4M, ha raccolto altri 45 euro, sempre per 9 biglietti; ma all'ultimo si aggiungono 6 persone, per un totale di 15; infine, la 4O, nella persona di Marco, paga per 12 biglietti, ma, all'ultimo,si aggiungono 4 persone, per un totale di 16. Torna anche a voi? 12 + 4 fa 16, no? E allora, perché quelli della 4O venerdì erano....13?

Come è noto, l'Orlando furioso è capolavoro letterario che analizza i limiti della razionalità rinascimentale, umanistica, cinquecentesca; i suoi personaggi, a partire da Orlando, sono tutti un po' folli, vittime dei loro stessi desideri. Ma non credevo che la pazzia fosse contagiosa e che, soprattutto, potesse avviluppare un cospicuo gruppo di studenti e la loro (innocente) prof, per questioni di tabelline. Perché, quando venerdì mi sono ritrovata alla biglietteria, ero strasicura (e lo era anche la signora della biglietteria), che i biglietti prepagati fossero 12 + 9 + 9, cioè 30; con aggiunta di 3 accompagnatori (io, l'altra Magri, ovvero la prof di Arte Donatella Magri e il nostro mitico tecnico Maurizio) e di 10 biglietti pagati all'ultimo momento (1 + 4, + 5: fa 10 no? Comincio ad avere dei dubbi persino sulle verità più elementari: neanche fossi un fisico indotto allo scetticismo sistematico dalla teoria della relatività...), abbiamo un totale di 40 ragazzi e 3 accompagnatori; il che significa 43. Giusto? E allora, perché, al momento fatidico di ritirare le audioguide, gli apparecchi erano...41?



                                            Ritratto di giovane, di Bartolomeo Veneto
Qui è cominciata una scena da manuale, nella fattispecie al bookshop del Palazzo dei Diamanti, che mi dà ancora i brividi, perché in primis ho disturbato gli altri, innocenti, visitatori, in secundisi, ho rischiato di non ritirare più il mio documento lasciato in deposito (dopodiché, sarei diventata apolide) e, soprattutto, perché, a furia di fare conti, ormai mi pareva di dare i numeri. 15 la 4M, 10 la 3M, 3 noi...e la 4O? Perché erano 13 (a volte parevano però 12 o 14) e non 16 (12 + 4)? Conta e riconta le audioguide (che, a mia conoscenza, dovevano essere 43) ed erano pur sempre 41, nonostante la mia speranza vana che la maga Melissa, che rimedia agl'incantesimi, ne facesse spuntare 2 all'ultimo momento, la famigerata 4O è rimasta una realtà amorfa, indefinibile, fiabesca e fluttuante, peggio del palazzo di Atlante: ora 13, ora 12, ora 14, ora 16; appurato però che non avevamo perso nessuno, che so, nascosto dietro l'arazzo di Francesco I, smarrito nei vari labirinti dipinti un po' ovunque nei quadri, risucchiato dall'olifante di Orlando o affettato dalla spada dell'ultimo emiro di Granada, Boabdil, ci siamo, sul finire, stabilizzati a 13. Neanche fossero le cannelle della fontana dell'Aquila, impossibili da contare ("4O, quanti siete?" era il mio grido disperato al bookshop).



                                            S.Giorgio e il drago, di Pisanello
Alla fine, saggiamente, Maurizio ha consigliato, dopo l'ennesimo conteggio, di riportare le vaschette con le audioguide alla biglietteria così com'erano: ed è risultato che, alla biglietteria, ne aspettavano di ritorno 41, per cui mi hanno restituito la mia preziosa carta d'identità. Ma qui comincia il mistero. Perché, congedati quelli, inappuntabili, della 3M, e anche quelli della 4M (stufi di assistere ai conteggi altrui e con la Lorenza che, anche stamattina, mi ha ripetuto che loro erano sicuramente 15), si è appurato in via definitiva che il disastro matematico risaliva alla 4O: ma, ancor oggi, non si è capito che cosa sia successo. Ho rifatto il calcolo stamattina, lunedì, chiamandoli uno per uno: ed è risultato chiaro che Marco mi aveva consegnato il denaro per 12 biglietti, ovvero 60 euro; ma quelli che avevano pagato all'inizio sono risultati...9. Con i 4 dell'ultimo momento, fanno 13: e 13 (pare) erano venerdì. Ma i 3 di troppo dove sono andati a finire?

La moltiplicazione libera degli studenti è un genere di incubo per insegnanti cui non ero, onestamente, ancora arrivata e preferisco non evocarlo qui. E' nato il dubbio che Marco (che, bontà sua, è un po' sognante) abbia inserito per errore nella busta 15 euro in più da altre collette coeve (teatro latino, Museo dello sport ecc. ecc.): ma, pare, niente mancava all'appello alle altre somme...Oppure, qualcuno deve avere per forza pagato due volte: e tutti si sono girati (Marco compreso) in direzione di Francesco. Ma Francesco (siccome passare per matti, peggio, per fessi, non piace a nessuno) ha categoricamente negato di avere fatto il bis; nel frattempo, la lista dei nomi di chi aveva pagato approntata da Marco è finita nel cestino: trascinando con sé nella fine la soluzione del mistero. Pare che la 4O riesca a moltiplicare i soldi, cosa che non era riuscita neanche alla maga Alcina: ma, dato che io, a questo tipo di miracoli, non credo, rimango scettica. Sono più incline a pensare, chissà perché, che qualcuno, sovrappensiero, abbia pagato due volte. Con tutto quel che consegue.



Avrete notato però che le audioguide erano 41, il che corrisponderebbe a 14 di 4O, non a 13. Anche questo è un mistero. C'era un allievo invisibile? Oppure l'Angelica, membro assente della 4O, per periodo di studio all'estero, è tornata segretamente dal suo semestre in Canada, dopo aver messo in bocca l'anello di Angelica (appunto) che rende invisibili? Io so soltanto che, come Orlando, venerdì stavo per impazzire a furia di dare i numeri: e non per amore. Perché, più rifacevo i conti e più mi venivano dei totali diversi: 40, 41, 43, finanche 44 (gatti). Maurizio e Donatella ancora si sganasciano dalle risate, perché ogni volta saltava fuori un numero diverso. Segno che, sulla ragione umana, Ariosto...aveva proprio ragione.

Qui il link alla Mostra di Palazzo dei Diamanti: nonostante le mie vicissitudini, vale la pena!
http://www.palazzodiamanti.it/1434

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