lunedì 13 novembre 2017

Istruzioni (tutte da ridere) su come fare una tesina di maturità



Istruzioni (tutte da ridere) su come fare una tesina di maturità

Stanno per resettarmi il mio indirizzo email, quindi, nel rivedere la cassetta della posta, ci ho trovato questo cimelio storico: un messaggio di emergenza che ripeteva (per l'ennesima volta, ve lo assicuro) le regole di base su come fare una tesina decente a una classe di quinta di qualche anno fa. Come leggerete, le mie istruzioni, benché serie, furono trasmesse in modo piuttosto buffo. Dal testo non si capisce che classe era e si indovinano, a volte, solo le iniziali di qualche disgraziato che aveva combinato dei pasticci inenarrabili in merito; si comprende anche che la classe in questione era piuttosto scalcinata. Però le istruzioni, ve lo assicuro, sono utili: e fanno sorridere. Buona lettura.

NB. Nel postscritto è riconoscibile la mia straordinaria omonima, la prof.sa Donatella Magri, nonché il nostro mitico Maurizio. 



Carissimi Ragazzi,
scusate questa mia serale, ma temo che le vostre tesine ne abbiano bisogno. Stamane io e la mia Omonima ci siamo affrettate a nascondere quanto potevamo delle vostre produzioni, prima che venissero sott'occhio a qualche esterno (un'operazione da MI5). In effetti, quelle che abbiamo visto presentano notevoli problemi di formattazione e ricordano piuttosto gli appunti di Robinson Crusoe sulla zattera, senza neanche il conforto di Venerdì. Quindi, per chi ha deciso di presentare copia scritta della tesina, vale quanto segue:

1) Il frontespizio: non è che per salvare la foresta Amazzonica dovete tagliare le pagine fondamentali. Il frontespizio (titolo; autore; classe; liceo; una foto magari o un'immagine a colori) è ancora necessario. Alcuni kamikaze (vedasi AC) lo hanno eliminato, ma fa pessimo vedere. Possibile che, in tutta una casa, non si trovi una pagina per stampare un frontespizio decente?
2) Allineate le righe: nella civiltà occidentale, i libri stampati hanno le linee giustificate sia a destra che a sinistra. Non allineate sono solo le lapidi tombali.


3) L'introduzione: va curata e non deve essere tirata via. Probabilmente, sarà l'unica parte che i vostri docenti leggeranno. Un'operazione suicida è quella di farla in modo penoso (ho visto delle introduzioni, in questi giorni, che voi umani....). Soprattutto, l'introduzione deve chiarire: argomento, motivazione della vostra scelta, concatenazione logica delle varie parti della tesina in modo esauriente. Ricordate: voi dovete dimostrare, nel vostro piccolo, una tesi. La vostra opera è argomentativa, un'argomentazione volta a uno scopo (non un assemblaggio di pezzi in crisi di identità e che non sa che cosa sta a fare al mondo e dove è diretto).

4) La conclusione: analogamente curata (non come quello scarabizzo che ho visto in fondo, quasi fosse una nota a pie' di pagina, a certe tesine), deve tirare le somme e dimostrare che avete dimostrato quanto presentato prima.
5) I vari capitoli della tesina vanno separati coscienziosamente con uno stacco di pagina (andare alla voce "inserire", si trova nel menù a tendina: vi assicuro che esiste).  E vanno titolati! (con materia e argomento).


6) Le vostre pagine non devono essere sovraccariche di scritto (specie se in carattere piccolo), così da offrire l'impressione della Naturalis historia (37 libri!) rinvenuta in qualche sperduto monastero di montagna, con tanto di note e soprascritte, invisibili a occhio nudo, ma percepibili solo col microscopio elettronico (ADB?). Anche l'occhio vuole la sua parte e un'impaginazione ariosa, con fotografie e immagini (una o due per pagina) rende il tutto più gradevole (che direste voi di una bionda - o di un biondo, per le fanciulle - vestita/o  da barbone?). Scegliete con attenzione il carattere, la sua grandezza e siate accurati.

7) L'ho ripetuto centinaia di volte: ogni capitolo deve avere una breve introduzione, che lo aggancia alla tematica generale, quindi una breve conclusione, che, analogamente, come nei saggi, chiude l'argomentazione e l'allaccia al seguito. Altrimenti, i vostri capitoli sembreranno dei rottami dopo il naufragio della Medusa.
8) L'indice e la bibliografia vanno in fondo! (in Italia; nei paesi anglosassoni no; ma il vostro Inglese è...lasciamo stare cos'è, quindi, perché mettere l'indice dove lo mettono gl'Inglesi e non gl'Italiani?).
9) Rileggete con attenzione per evitare errori di stampa, battitura e sviste, specie ortografiche.


10) Attenzione, perché questa commissione è rigorosa e si andrà a leggere probabilmente per davvero quello che scrivete. O, almeno, ci darà un'occhiata. Non oso pensare che cosa succederebbe al malcapitato la cui tesina, all'occhio della presidente (docente di Lettere) presentasse degli errori inenarrabili tipo quelli che ho visto oggi. Se volete suicidarvi, ditelo, ma sappiate che io, in quante difensore, da decenni, della vita a oltranza, mi dissocio. E, se vi vedo presentare una schifezza, vi disconosco ("E chi l'ha mai visto questo qui?").
11) Per chi volesse essere prudente: fate il PowerPoint, ma, a quel punto, ricordate che è un genere diverso da quello dell'argomentazione scritta; è uno schema! (Schema: sintetico, riassuntivo, che procede per punti rapidi, non per tonnellate di scritto). Anche lo schema va poi corredato di mappe concettuali, immagini e foto carine.

Questo è l'ultimo tentativo per farvi entrare questi concetti in z....volevo dire, in testa, quindi: avete due o tre giorni di tempo, fate le correzioni che dovete, rileggete e non arrivate con uno scartafaccio approssimato e frutto della fretta delle ultime ore (certune delle vostre tesine, vedasi AC, sembrano i compiti di Piperita Patty: fatti non sul pullmino della scuola, ma sulle scale della scuola, nel corridoio della scuola, sulla porta dell'aula....).


Quindi: obbedite e fate un buon lavoro. Se avete dei dubbi, siamo a disposizione e sfruttate anche l'aiuto di Maurizio. Buona notte e bacioni,

                                                                                                   Annarita Magri

PS. Pagherei per sentire le risate della mia Omonima quando leggerà il tutto (dovrei conservare queste email e farne un libro, alla "Io speriamo che me la cavo").

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