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domenica 17 settembre 2017
Sabbioneta
Sabbioneta
Ricordo di esserci arrivata una sera d'estate, in cui transitavo nei dintorni di Mantova: Sabbioneta, un piccolo miracolo rinascimentale, situato nel bel mezzo della Pianura Padana per volere di Vespasiano Gonzaga Colonna, tra 1554 e 1591. Chissà perché, questa cittadina, nata come una fortezza, ma destinata ad essere una delle più belle città ideali vagheggiate nel Rinascimento, mi ricorda molto l'antica Vineta: la città fantasma del Baltico, che, come racconta Selma Lagerlof, risorge dalle acque ogni cento anni a causa di un'antica maledizione.
Ma questa città non scompare, anzi: nel 2008 è diventata sito UNESCO. Nata da una rocca situata in un luogo strategico e crocevia commerciale importante, Sabbioneta ha la pianta a stella tipica di una fortezza, un po'come Ferrara; le sue mura in mattoni rossi corrispondono all'architettura militare cinquecentesca e si ergono poderose nella pianura cantata da Virgilio, il suo "paesagio dell'anima", dolce e malinconico insieme, tra Po e Oglio. Sotto il suo fondatore, Vespasiano Gonzaga, Sabbioneta divenne la capitale di un minuscolo ducato, uno dei tanti "Staterelli padani" che costellavano il Nord d'Italia, nei pressi di altri due di essi, il ducato di Mantova e il ducato di Parma. Qui viveva anche una numerosa comunità ebraica (c'è ancora la Sinagoga) con una stamperia.
A parte alcune belle chiese (S.Rocco, l'Assunta, l'Incoronata, del Carmine), Sabbioneta è sede principalmente di alcuni fastosi palazzi: il Palazzo Ducale, dove Vespasiano morì e dove è conservata una curiosa collezione di state equestri dei Gonzaga in legno; il Palazzo Giardino, una specie di "delizia"; la Galleria Antica o Corridor Grande, nata per ospitare la collezione di marmi del duca; e soprattutto, il Teatro all'Antica o Olimpico, eretto da Vincenzo Scamozzi nel 1588-90 sul modello dell'omonimo progettato a Vicenza da Palladio e terminato dallo stesso Scamozzi: ma mentre quello era ristrutturato, questo è il primo teatro moderno stabile originale appositamente costruito. Il teatro è moderno anche per alcune particolarità: ad esempio, ci sono i camerini! Sopra la cavea, si erge un raffinatissimo peristilio corinzio con affreschi sui Cesari, statue di dei e busti. Una volta, il palcoscenico sfoggiava una scena lignea simile a quella di Vicenza e di cui resta il progetto di Scamozzi (agli Uffizi); essa mostrava una città. Ora, la scena è stata ricostruita nel 1996 e mostra Sabbioneta come città ideale; il teatro è ancora in funzione.
Un sogno di città ideale che si può vedere sorgere lentamente dal mare ondulato dei campi della nostra Pianura e cipuò riportare indietro nel tempo, all'epoca aurea dei Gonzaga, celebrata nelle pagine sontuose di Maria Bellonci; ecco perché vale la pena visitare questo autentico gioiello.
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