venerdì 8 giugno 2018

Ultime nuove dalla 4M


Ultime nuove dalla 4M

Vi ricordate la 4M? Quella classe tanto simpatica, che parlava di "scolapasta" per i corteggiatori imbranati e si era attrezzata per inviare in proposito un valido sussidio a chi ne avesse bisogno? (Cioè Iacopo B: "Ci penso io prof!"). Vi chiederete: ma dove sono finiti?



A dire il vero, certe mattine me lo chiedo anch'io. Perché vedete, sarà merito della "buona scuola" o della società, dei mutamenti meteorologici o della crisi economica, ma ormai fare scuola in un liceo è diventato piuttosto acrobatico. E sono tante, ma così tante le attività che si accumulano in un anno scolastico, e non sempre per "colpa" di noi insegnanti, che certe mattine (no, settimane) è difficile trovare i ragazzi in classe. Tra alternanza, open days all'Università (a mia conoscenza, solo quelle anime sante di Giuri a Rovigo lo organizzano il pomeriggio, che il cielo li benedica: ma nessuno dei nostri va a Giuri a Rovigo, quindi...), esami di ammissione, stages,  gite, scambi culturali, attività extra-scolastiche varie ecc. ecc. ecc., il secondo quadrimestre è passato in un baleno e sono saltate settimane intere. Poi, i simpatici ragazzi della 4M sono volonterosi e studiano, facendo i salti mortali per recuperare; però, alla fine, hanno le vertigini pure loro...Comunque, scoprirete il nostro intenso calendario dal seguito.

                                                     Il Mese di febbraio al nostro Museo di S.Romano
                                                             Notate le salsicce appese

Prima sono giunti i Lampedusani. A dire il vero, sono arrivati in punta di piedi e si sono fermati solo un sabato (sarebbe stato carino averli per più tempo): una classe di Liceo Scientifico di Lampedusa, la cui docente di Matematica è in contatto con la nostra, la Cri (ma chi, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, non conosce la Cri? Ha contatti, come vedrete, persino al MIT di Boston...). Tre baldi giovani della 4M, Nicola, Iacopo G e Gabriele si sono offerti come guide per un giretto con loro nel nostro superbo centro cittadino. Ho raccolto un po' di materiale e gliel'ho passato, quindi ho dato loro appuntamento il sabato mattina di marzo previsto a Parco Massari, per rivedere le informazioni insieme e preparare la visita in attesa che gli amici di Lampedusa arrivassero. A dire il vero, a un certo punto pensavamo di doverli andare a cercare per nave: a furia di giri in quel di Ravenna, avevano accumulato del ritardo. Li abbiamo infine trovati all'ombra di uno dei cedri del parco e, dopo le presentazioni, il giro è partito.


Piazza Ariostea, Cella del Tasso a S.Anna, Castello, Duomo, Via delle Volte: i miei ragazzi avevano preparato un percorso classico nel centro di Ferrara. Mentre Nicola e Iacopo espletavano la loro funzione con garbo e scioltezza, quando serviva un jolly...entrava in funzione Gabriele. E così, a Piazza Ariostea è toccato a lui raccontare la storia della statua che dà il nome alla piazza stessa: di per sé è una commedia, ma Gabriele l'ha resa ancora più comica. Dovete sapere che, tra gli stravolgimenti indotti dalla Rivoluzione Francese e dai vari contraccolpi politici successivi, a ogni momento cambiava la statua in cima all'obelisco al centro della piazza e il nome della stessa. Prima sono arrivati i rivoluzionari ed ecco erigere la dea Ragione; poi sono arrivati gli Austriaci ed è toccato all'imperatore d'Asburgo; poi sono tornati i Francesi, con Napoleone, ed ecco innalzata la statua dello stesso; poi, in età della Restaurazione, è stata la volta del papa...


Alla fine, dopo il congresso di Vienna, il cardinal legato osservò che era meglio assestarsi su di un letterato, per tema di cambiare ancora. "Facciamo ridere i polli, cambiando in continuazione; mettiamoci Ariosto e non pensiamoci più", questo il senso del suo discorso. E così fu e la piazza divenne Piazza Ariostea. Quanto a Gabriele, arrivato alla curva di Napoleone, ci informa del fatto che una scultura era stata dedicata anche a "Napoleone d'Asburgo". Lo guardo sbalordita. "Gabriele, ma dove siete arrivati con Franco?" (il collega di Storia). Ci erano già arrivati, ma lui doveva metterci del suo. Si sa che Napoleone sognava di entrare nella dinastia più esclusiva di Europa...
Quanto al resto del giro, è andato benissimo, ma Gabriele raccontava la sua storia con la verve di Gatto Silvestro (...). Un fenomeno. Impossibile da rendere per iscritto. Specie la conclusione, quando ha ricordato che Via delle Volte era la strada delle case di tolleranza (vero: lo conferma anche Bassani) e che, magari, i suoi ascoltatori non vedevano l'ora che lui finisse...(ricordo però, per dovere di cronaca, che quel pomeriggio c'era la partita della SPAL. E lui, ma anche gli altri, volevano andare a vederla).


                                                             Panorama finlandese
Passano alcuni giorni, arriva aprile ed è la volta dei Finlandesi, con cui intraprendiamo ogni due anni lo scambio culturale. Parecchi dei miei sono impegnati a scortarli. Una mattina di inizi aprile mi ritrovo alcuni di loro in classe, alla seconda ora, perché partecipino alla mia lezione sull'Illuminismo (in questo caso, rigorosamente in Inglese). Mentre sono lanciatissima a spiegare la razionalità e i limiti della ragione, ben rappresentati anche da alcune opere d'arte (tanto che mostro, in parallelo, delle immagini di Goya e Piranesi, uno dei miei preferiti), uno dei giovanotti in fondo, quello simpatico ed estroverso con un nome impronunciabile, alza la mano per intervenire. Io gli do la parola e lui se ne esce così:
- Sei bellissimo!
Si noti il maschile. Io, invece, presa alla sprovvista nel bel mezzo della mia accanita riflessione sull'Illuminismo, me ne rimango immobile come un baccalà. Mi volto perplessa verso i miei studenti Italiani.
- Ragazzi...ma con chi ce l'ha?
- Con Lei, prof!!
In effetti, qualcuno (il solito Gabriele?) si era affannato ad insegnargli alcune frasi italiane, specie dei complimenti; e lui si era affrettato (molto cortesemente) ad impiegarle nei miei confronti. Spianai la faccia in un sorrisone stupito:
- Grazie!
E lui tutto contento. Effetti dell'amicizia tra i popoli e degli scambi culturali...


Infine, ecco i Bostoniani. Non è il titolo di uno dei romanzi di Henry James, si tratta della squadra del MIT di Boston giunta qui per una feconda collaborazione in Fisica con le classi della nostra Cri. Lunga serie di esperimenti e di sparizioni dalla classe (alcuni di quelli cooptati per dare una mano negli esperimenti, per forza di cose, me li vedevo passare per le scale anti-incendio davanti alle finestre; con il risultato che, per spiegare, ho dovuto far abbassare le saracinesche: cominciava a girarmi la testa). Però, in ciascuna di queste attività, questi ragazzi di 4M sono stati magnifici e si sono sempre fatti notare in maniera molto positiva. Temevo che potessero subire un rallentamento nella fase finale dell'anno scolastico: e, invece, dopo un ovvio calo, si sono ripresi alla grande alla fine (con tanti sforzi), tanto che il loro ultimo compito è andato davvero bene. Sono l'unica classe che ha trattato la questione galileiana con il giusto chiaroscuro e che ha capito le sue contraddizioni. Tra l'altro, proprio durante l'ultimo compito, Sergio d'un tratto mi chiede: "Prof, qual è il sinonimo della parola "sinonimo"?".


Questa è una di quelle domande che vi spiazzano anche dopo anni di insegnamento. Già: qual è il sinonimo di "sinonimo"? "Parola equivalente" sentenzia Ilaria dal fondo. I miei geni...La classe, del resto, annovera anche dei geni "calcistici". Una mattina, mentre entro in classe appena finita la ricreazione, per poco non vengo centrata in pieno da una pallottola di carta che Elia, con una rovesciata degna di Pelé, intendeva spedire con una carambola dentro al cestino della carta. In effetti, l'ha centrato, ma un altro po' e centrava anche me...Considerato che l'azione non presentava alcunché di pericoloso, ho chiuso un occhio; però, tutto mi dice che questi ragazzi sono nati per grandi cose...Tesori :)


Buone vacanze a tutti!

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