Come migliorare quando ci si sente impantanati in un problema, specie interiore?
Quando si tratta di vita interiore,
qualsiasi sia la questione (da una dieta per motivi di salute, a un difetto di carattere, da una forma di ansia o paura a un disturbo qualsiasi), sono molto utili alcuni principi di base:
· Anche
se ognuno di noi è libero di vivere come preferisce, tuttavia ha delle responsabilità
verso di sé e verso gli altri; ed è giusto che ognuno di noi si ricordi che le
nostre lacune possono far soffrire sia noi stessi che gli altri (es.: se non limo il
mio carattere, posso offendere qualcuno).
· Per
progredire ognuno di noi si trova per forza di cose ad affrontare le proprie paure
e difficoltà: e più si fuggono, più s’ingigantiscono.
· Al
tempo stesso, la paura s’ingigantisce quando si scende al suo livello, la si affronta
di petto e si cerca di scacciarla a tutti i costi; è molto meglio accettarla
(es.: è un po’ come con gli adolescenti: se si scende al loro livello e si
litiga con loro, diventa impossibile gestirli. Risulta molto più utile una
serena fermezza).
· Poi è
meglio affrontare la paura o le difficoltà un poco per volta (divide et impera), a piccoli passi (es.
mi è successo così per la paura di sprofondare in piscina: poco per volta, se
ne è andata e ora mi diverto ad imparare a nuotare! = principio dei piccoli
passi).
· Infine
la paura, un limite, una difficoltà qualsiasi si affronta solo da una posizione
di forza, “dal di sopra” (che la forza venga data dall’aiuto di un
professionista, di un amico o più, dal dialogo, da gratificazioni, dalla
preghiera ecc. = principio dell’alleanza).
·
Perciò
è impossibile migliorare rimanendo del tutto da soli, specie quando si parte da
una posizione di debolezza: sarebbe come pretendere di vivere senza inspirare l’aria
(es. nessuno si può operare da solo = principio dell’alleanza).
·
Evitare
di soffermarsi sui pensieri negativi: non servono a niente e indeboliscono. Molto
più utile l’ottimismo, che è una forza.
·
È impossibile
migliorare di corsa. Per migliorare ci vuole tanta, ma tanta pazienza (anche
perché è perfettamente naturale qualche arretramento occasionale = principio
dei piccoli passi).
· Non
esiste la bacchetta magica: ogni difficoltà si risolve con la costanza, la
fatica, investendoci energie e con una molteplicità di aiuti che spostano
progressivamente l’ago della bilancia in senso positivo (di nuovo = principio
dell’alleanza).
·
Serve
organizzazione, sistematicità, costanza e determinazione, tanta, ma tanta
tenacia e determinazione.
·
Non
esiste un “salvatore”: tuttavia, le difficoltà si risolvono solo in dialogo con
altre persone (scelte, beninteso, accuratamente e affidabili), perché questo dà
energia e apporti continui (anche quando questi apporti sono parziali: di nuovo
= principio dell’alleanza).
·
Tuttavia,
senza la volontà e l’impegno del singolo, non si va da nessuna parte. Diceva
S.Agostino: Il Dio che ti ha creato senza
di te, non può salvarti senza di te.
"Tutto concorre al bene di coloro che
amano Dio" (Rom. 8,28)
Buongiorno Professoressa. Sono interessato all'acquisto di questo libro. Ho solo una perplessità che riguarda Anguera. Alcuni sostengono che ci sono messaggi che non sarebbero compatibili (dicono) con il Catechismo della Chiesa Cattolica, laddove si fa riferimento ad una sorta di Paradiso Terrestre o realizzazione sulla Terra della felicità dell'uomo (il cosiddetto "millenarismo"), anziché dopo la fine dei tempi. Un esempio lo si trova a questo link https://praedixivobis.wordpress.com/2018/01/01/anguera-annuncia-la-fine-del-mondo/. Come è possibile rispondere a questa obiezione? A dimostrazione del fatto che non sono prevenuto, ma sto solo cercando di capire meglio, so che ci sono anche rivelazioni private sul cosiddetto "Regno di Maria" e anche rispetto a quello c'è chi cerca di dare una risposta, compatibile con il Magistero della Chiesa (https://gloria.tv/article/BEiQP7avcajG2QsaKTSLCA6T7), sia pure in generale e senza riferimenti specifici ad una singola apparizione. Cerco di capire se ciò è possibile anche per Anguera, animato da un desiderio di ricerca della verità.
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