martedì 10 gennaio 2017

A casa da...Sherlock Holmes


A casa da Sherlock Holmes

221B di Baker Street: un indirizzo mitico, inventato espressamente da Arthur Conan Doyle per stabilirvi la residenza del detective più famoso del mondo, Sherlock Holmes. Ed eccomi qui, da brava apprendista detective io stessa, che sono andata a fare visita al "maestro" di tutti gl'investigatori. Ecco qui il mio reportage.

                         

Ecco la coda davanti al Museo e il figurante vestito da bobby. In realtà, il 221B di Baker street, all'epoca del primo romanzo di Conan Doyle, nel 1887 (Lo studio in rosso), non esisteva: Baker street, che porta verso Nord dal centro di Londra, nella zona di Marylebone, finiva prima, all'85. 
Negli anni '30, però, i numeri civici vennero cambiati e il 221B cominciò a esistere realmente: fu assegnato alla Abbey Road Building Society, come dice il nome, una ditta di costruzioni. Ben presto, però, gli uffici, posizionati davvero in una casa fin de siècle, cominciarono a ricevere tonnellate di letterine per l'investigatore più famoso al mondo: alla fine, la ditta dovette destinare una segretaria apposta a Sherlock Holmes! Inutile dire che si fecero comunque anche tanta pubblicità. 


                                        Stampa con la ricostruzione della casa vera di SH

C'è però un'irregolarità nei numeri. Quando voi, ignari turisti, arrivate a Baker street, cercate il 221B e non trovate il museo. Io allora ho chiesto alla libreria araba vicina (Alef, dove ho pure comprato un bel libro). Ebbene, il numero autentico del museo è il 239, per cui, quando ve lo indicano, dovete risalire un po' più in su. In effetti, la ditta non ha mai voluto rinunciare al suo 221!

                                      

Questo è il letto di Sherlock Holmes. Il museo è una tipica casa inglese della fine dell'Ottocento, con scale strette coperte di moquette, vari piani e due piccole stanzette per piano. Al primo trovate la stanza da letto e la celebre scrivania dove il detective studia e prende appunti: sopra c'è ancora steso il Times, un numero dell'epoca. Libri antichi, fotografie, stampe, oggetti del passato...Tutto è stato ricostruito nei minimi particolari, come se fosse vero! Come dice Mattia di 4O, sembra proprio che Sherlock stia per uscire dall'angolo e travestirsi in vecchio marinaio, per andare a inseguire qualche malvivente. 
A proposito: i romanzi di Sherlock Holmes non sono solo gialli appassionanti, ma sono, secondo me, tra i pochi gialli che abbiano dato un vero contributo agli studi criminalistici. Per esempio, Sherlock Holmes ritiene che un investigatore debba possedere una vasta conoscenza della cronaca nera ed ha perfettamente ragione: infatti, solo conoscendo molti casi, si riesce ad ottenere quell'esperienza che, altrimenti, pochi investigatori sono in grado di farsi (a meno che non lavoriate a Scotland Yard, in una grande città come Londra, o non siate Don Matteo, intorno al quale fioriscono le stragi persino a Gubbio). La conoscenza della storia del crimine è quello che manca spesso ai poliziotti e carabinieri di paese, dove avvengono gli omicidi più sconvolgenti della nostra cronaca nera: pensate a Garlasco, Cogne, Ascoli...Spesso questi casi restano nella storia e si trascinano negli anni perché le prime indagini sono state manchevoli e si è imboccata la strada sbagliata, quella più banale. Non c'era Sherlock Holmes nei paraggi. 


Il nostro Sherlock Holmes, di cui è celebre il metodo deduttivo, è stato invece modellato da un medico. Conan Doyle lo ha ritratto sulla base di uno dei suoi professori di Medicina, il dott.Joseph Bell, che aveva esercitato uno straordinario senso dell'osservazione e della deduzione (difatti, a mio avviso, la Medicina è la scienza per eccellenza). In effetti, il metodo scientifico-deduttivo impiegato da Holmes nei suoi libri è quello delle moderne investigazioni: di qui la passione di Holmes per la Chimica (pensate alle analisi forensi, specie a quelle del DNA), le sue conoscenze e osservazioni sui terreni, la sua ricerca continua delle tracce (ogni contatto lascia una traccia, è l'adagio degl'investigatori), la sua presenza in laboratorio (dove lo incontra Watson) o la sua pratica dell'Anatomia, della Botanica (veleni) e di altre scienze vicine. Tra l'altro, Bell aiutò la polizia facendo una specie di profilo (come un moderno profiler) del celebre Jack lo Squartatore (Jack the Ripper). A proposito: ecco qui l'avviso lasciato da Scotland Yard nel 1888, quando infuriavano gli omicidi del serial-killer più famoso al mondo.


Sherlock Holmes e Jack lo Squartatore sono coevi, ma non si sono mai incontrati (salvo in qualche romanzo o nel celebre e divertente video-gioco omonimo). Che cos'hanno in comune? L'ambiente: la Londra di fine Ottocento era una metropoli dove infuriava la criminalità, a causa delle pessime condizioni di vita di masse di gente (specie nell'East End). Non è un caso se qui è nata la polizia moderna (i bobbies, così chiamati dal ministro degl'Interni Robert Peel, che li fondò nel 1821) e la criminalistica. A proposito, un'altra perla della deduzione forense è, a mio avviso, anche la celebre frase: "Una volta eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità". E' proprio vero e funziona sempre. 
Quella sopra è invece la tavola della colazione, elegantemente apparecchiata dalla signora Hudson. C'è il portauovo, la teiera per il tè, ci sono i cristalli, le porcellane, i candelabri in argento, i fiori....Veniva voglia di mettersi a tavola! Dato che ero ospite, ma ho un occhio per le questioni casalinghe, ho insistentemente chiesto dov'era la signora Hudson. Le ragazze del museo mi hanno risposto che era uscita...per fare la spesa. 


Questa casa, che, come abbiamo visto, esisteva anche prima, nell'Ottocento era una pensione di stile georgiano. Quindi, proprio come la casa della signora Hudson. Ecco qui il salotto: potete vedere la pipa, il tipico cappello di Sherlock, ma anche la bombetta di Watson, il tavolino davanti al caminetto, l'orologio sopra il caminetto, e poi le due poltrone dove l'investigatore fa accomodare i suoi ospiti. Potete immaginare qui il povero Lestrade, oppure anche i visitatori di casa Baskerville. Come vedete, sono riuscita a farmi invitare dal celebre detective...Lo sto aspettando, perché dobbiamo discutere di alcuni casi di massimo livello...Per esempio, scoprire Mr.X!

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