domenica 18 settembre 2016

La gloriosa 4O....in gita! (I puntata) - The glorious 4O .... on trip! (I episode)


La gloriosa 4O....in gita! (I puntata)

Con la gradita partecipazione di: Bellu (Alessandro), Ari Bru (Arianna), Giuls (Giulia), Chiara (senza soprannome, apparentemente), Ferra (Andrea), Asia (anche lei senza soprannome), Francio (Mirko), Gruppio (Tommaso), Vero (Veronica), Guare (detto anche Guado o '99: anche lui si chiama Tommaso), Mia (Eufimia, la nostra Greca), Lafo (Nicola), Orla (Orlando, che io chiamo anche "Astro-Snoopy"), Michi (Michele), Mastro (Nicola), Erri (Enrico), Rivets (Niccolò), Zek (Tommaso).

Assenti (ci mancavano): Ballard (Mario), Bario (Massimo), Nas (Nassim), senza contare Edo (Edoardo) e Gila (Giacomo) allora negli States.

Partecipazione speciale: prof.sa Silvia Sansonetti; prof.Andrea Celeghini (Celego).

Comparse audio: Barbara (la mia amica); il tecnico del forno (che non posso citare per evitare pubblicità impropria).


23 dicembre 2015 (a.s.2015-16)

La quarta è un'annata di programmi interessanti e le gite ci vanno a nozze. Dato che, per quella di più giorni la mia 4O doveva essere smistata praticamente su mezza Europa (chi in Finlandia per lo scambio, chi a Friburgo, chi....più modestamente a Ferrara), all'inizio dell'anno ho pensato a una gitarella di un giorno (propriamente, visita d'istruzione) nella sempre affascinante Venezia. La città lagunare si può declinare in tutte le salse e io, come uno chef, ho al mio attivo vari itinerari a seconda del programma: c'è la gita sul Quattrocento, con visita alla Biblioteca Marciana; c'è la versione cinquecentesca, su Tiziano, Giorgione e i pittori del '500; c'è quella novecentesca, con visita ai luoghi di D'Annunzio e alla casa di Wagner (dentro al casinò: la mia 5B ci fece - al museo, non al casinò - una visita memorabile); e c'è quella settecentesca, a base di Goldoni, teatro e...caffè...


Bene, dopo rapida preparazione (per andare a Venezia basta il trenino regionale, il che ci semplifica la vita e abbatte i costi), dovevamo partire il 23 dicembre, l'ultimo giorno di scuola prima di Natale, mentre gli altri si sollazzavano al "Roiti" con l'assemblea di fine anno. Per questo motivo, dovemmo lasciare a casa Mario e Nas; Bario, invece, era via con la famiglia. Il programma prevedeva la visita al magnifico Museo del Settecento Veneziano di Ca'Rezzonico, quindi una capatina (da fuori) a Casa Goldoni, un passaggio a S.Marco e, infine (tanto ci sta sempre) S.Maria Gloriosa de'Frari con le tele di Tiziano. Sotto Natale Venezia è quasi vuota, quindi si annunciava una giornata tranquilla, senza il rischio che uno dei miei studenti finisse infilzato da un abitante locale (cosa non così peregrina, soprattutto in primavera. I Veneziani, bisogna capirli, non ne possono più di turisti, ma quando vedono una frotta di studenti, anche di quelli educati come i miei - sì, non è adulazione, sono educati - ci vedono rosso come i tori alla corrida. E quanto più è alta stagione e ci sono turisti, tanto più vedono rosso, un rosso che non è propriamente riconducibile a Tiziano...).


Bene, la fatidica mattina, grigia e plumbea, del 23 dicembre....Ecco la scena iniziale, come in un film, vede me che entro in quarta con la mia Polpetta (la mia Opel) dentro a un piccolo parcheggio vicino alla stazione, esco fuori con tempistiche da centometrista e corro, tutta trafelata, verso la suddetta stazione (e qui ringrazio il cielo che mi sono allenata a fare jogging): sono le 7.35 e il treno partirà alle 7.51. Ma, a parte il rischio di far perdere il treno a tutta la comitiva, in gioco c'era il mio onore d'insegnante: come sarei sopravvissuta alla vergogna dopo aver fatto perdere il treno alla mia classe, proprio in occasione della gita che avevo organizzato io? Altroché Amleto: questa sì che è una domanda senza risposta. Varco la soglia dell'atrio proprio alle 7.41 (praticamente, arrivo all'ultimo minuto saltando dalla finestra, come Phillis Fogg nel Giro del mondo in 80 giorni), e penso che quei 10 minuti prima della partenza del treno stanno salvando il mio ultimo sbrendolo di dignità, quando vedo tutti i ragazzi radunati al centro e Celeghini (Celego) mi blocca ridendo: "Volevi farci bidone, eh?".

Allora: qui ci vogliono due flash-backs. Primo: chi è Celeghini. Andrea è uno dei pilastri del "Roiti". Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. E' lo storico professore di Religione del liceo, è diacono, padre di famiglia, ma è anche uno specialista di DSA (disturbi dell'apprendimento), risorsa dei programmi trasversali del liceo, organizzatore di attività di primo livello, punto d'approdo per i colleghi che non sanno che pesci pigliare con un ragazzo dislessico o iperattivo (meglio: con la legislazione relativa), sostegno emotivo per i ragazzi, grande educatore, accompagnatore jolly in occasione di gite "dalle Alpi alle Piramidi"e da un lato all'altro del liceo (non a caso, quel giorno era con noi), consigliere, paziente ascoltatore, spalla su cui piangere ecc.ecc.ecc. Insomma, il Roiti non sarebbe il Roiti senza Celego (come lo chiamano i ragazzi). E, tra l'altro: cosa insolita per un professore di liceo, ha fama di essere anche attraente (riferisco quanto ho sentito dire dalle colleghe, io non mi pronuncio, qui sono neutrale). Ricorda Liam Neeson e, difatti, ha una spiccata fisionomia celtica. (continua)


The glorious 4O .... on trip! (I episode)

With the welcome participation of: Bellu (Alessandro), Ari Bru (Arianna), Giuls (Giulia), Chiara (no nickname, apparently), Ferra (Andrea), Asia (no nickname either), Francio (Mirko), Gruppio (Tommaso), Vero (Veronica), Guare (also called Guado or '99: his name is Tommaso too), Mia (Eufimia, our Greek girl), Lafo (Nicola), Orla (Orlando, that I also call "Astro-Snoopy"), Michi (Michele), Mastro (Nicola), Erri (Enrico), Rivets (Nicola), Zek (Tommaso).

Absent (and warmly missed): Ballard (Mario), Bario (Massimo), Nas (Nassim), not counting Edo (Edoardo) and Gila (Giacomo) back then in the States.

Special Participation: prof.Silvia Sansonetti; prof.Andrea Celeghini (Celego).

Audio extras: Barbara (my friend); the technician of the oven (that I can not mention to avoid improper advertising).

December 23rd, 2015 (school-year 2015-16)

The fourth grade is a year of exciting programs; and, in connection with the programs, trips can be proposed a gogo. In occasion of the year trip, my 4O was to be dispersed on almost half of Europe (some in Finland for the exchange, some in Freiburg, some.... remaining more modestly in Ferrara), so I thought about a little one day's trip (properly, an educational visit) in the always fascinating town of Venice. The lagoon city can be presented in every way and I have, kind of a chef, at my disposal various routes depending on the program: there is the trip about the XV century, with a visit to the Marciana Library; there is the XVI-century version, about Titian, Giorgione and the painters of the '500; there is the twentieth century visit, with a tour around D'Annunzio's places and the house of Wagner (inside the casino: my 5B did a memorable visit there - to the museum, not the casino - ); and there is the eighteenth-century trip, based on Goldoni, theater and ... coffee.


Well, after a fast organization (to go to Venice we needed just the regional, little train, which simplifies our lives and reduces costs), we had to leave on December 23rd, the last day of school before Christmas, while others in " Roiti " amused themselves with the meeting of the end of the year. For this reason, we had to leave at home Mario and Nas; Bario, however, was away with his family. The program included a visit to the magnificent Museum of the Eighteenth Century (Venetian Ca 'Rezzonico), then a tour (outside) around Goldoni's house, a passage to St. Mark's, and finally (as usual) Santa Maria Gloriosa de'Frari, with the canvases by Titian. Before Christmas, Venice is almost empty, then we expected a quiet day, without the risk that one of my students could be skewered by a local inhabitant (which is not so farfetched, especially on spring. Venetians, we have to understand them, are fed up with tourists, but when they see a crowd of students, even those polite like mine - yes, it is not flattery, they are polite - they see us as bulls see red in a bullfighting; and the higher is the season - and the more there are tourists- the more they see red , a kind of red that is not properly connected to Titian...).

Well, that fateful, gray and leaden morning, on December 23rd.... Here's the opening scene, like in a movie: I rush by fourth gear with my Polpetta (my Opel) inside a small parking lot near the station , I go out with timetables worthy of a sprinter and I run, out of breath, to the aforementioned station (and I thank heaven that I trained myself by jogging): it is 7.35 and the train will leave at 7:51. But, apart from the risk of having the whole party losing the train, my honor as a teacher is at stake: how would I survive the shame after losing the train of my class, on the occasion of the trip I have organized? I was beyond Hamlet's questions: now that was an unanswered question. I crossed the threshold of the atrium right at 7:41 (basically, I arrived at the very last minute by jumping from the window, like Phillis Fogg in Around the World in 80 days), and, I think, those 10 minutes before the train's departure saved my last pieces of dignity. Then I see all the kids gathered in the center and Celeghini (Celego) stops me with a laugh: "You wanted to stand us up, didn't you?".



So: here we need two flashbacks. First, who is Celeghini. Andrea is one of the "pillars of Roiti". If he didn't exist, he should be invented. He is the historical professor of Religion of the high school, a deacon, a father, but he is also a specialist of DSA (learning disabilities), a resource for cross-cutting programs in the high school, organizer of high level assets, landing point for colleagues who do not know what to do with a dyslexic or hyperactive kid (better: with the concerning legislation), emotional support for the children, great educator, companion during trips "from the Alps to the Pyramids" and from one side to the other of the high school (in fact, that day he was with us), counselor, patient listener, shoulder to cry on etc.etc.etc. In short, the Roiti would not be the Roiti without Celego (as he kids call him). And, among other things: unusual for a high school teacher, he is reputed to be attractive (here I record what I have heard from women colleagues, I do not express myself, here I am neutral). He look a littile like Liam Neeson and, in fact, he has a strong Celtic physiognomy. (to be continued)

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