Le confessioni
Per illustrare questo film, ci vuole un antefatto. In autunno, ho dato da fare ai miei ragazzi di quarta (ora di quinta) un saggio sulla storia della politica (avevamo appena studiato Machiavelli e Guicciardini): il risultato fu, tra gli altri, il saggio di Mario, qui pubblicato il 1/1/2016 tanto era valido. In quel saggio:
https://annaritamagri.blogspot.it/search/label/Geopolitica%20per%20i%20miei%20studenti%20-%20Geopolitics%20for%20my%20students?updated-max=2016-02-01T13:19:00-08:00&max-results=20&start=6&by-date=false
Mario riferiva come un celebre cantante (Jovanotti) fosse stato invitato a un summit a porte chiuse sui grandi problemi di politica mondiale: e come il cantante non si fosse neanche accorto che questi signori stavano organizzando il mondo alle spalle di popoli e nazioni. La notizia non aveva quasi avuto alcuna eco sui giornali (fatto molto inquietante).
Ebbene, questo film, di Roberto Andò, immagina proprio una storia sulla base di un avvenimento del genere: ma lo tratta in maniera originalissima. Le potenze del G8 hanno organizzato un incontro di ministri dell'Economia e Finanze in un esclusivo albergo sul mare del Nord: ed è presente anche il Presidente del Fondo Monetario Internazionale, Daniel Roche (interpretato da un eccellente Daniel Auteuil). Questi ha voluto all'incontro anche alcuni personaggi di spessore culturale, estranei al mondo della finanza: un cantante rock (che fa spesso la figura dell'imbecille nel film); una scrittrice per bambini, Claire Seth (interpretata validamente da Connie Nielsen, la ricordate? La principessa Lucilla del Gladiatore) e, infine, un monaco italiano, celebre per i suoi libri di spiritualità, il certosino Roberto Salus.
Salus (nomen omen, ovvero nome parlante) è un personaggio straordinario e il suo interprete, Tony Servillo, incarna alla perfezione il vero monaco - uomo di Dio: ha lo sguardo puro di un bambino (ad es., all'inizio, all'aeroporto, si ferma a contemplare un acrobata con delle bambine), ama la natura (registra le voci degli uccelli, simbolo di purezza e leggerezza), ma è straordinariamente profondo; da certosino, vive la regola del silenzio, inteso come approfondimento dell'interiorità, e nutre pietà e comprensione per le persone che lo circondano. La prima sera, viene chiamato in camera da Roche: e questi gli chiede di confessarlo (donde il titolo del film, che però riflette anche l'opera omonima di S.Agostino). Dapprincipio, noi non assistiamo alla confessione: essa si dipana nel corso della vicenda, con una serie di flash-backs, che gettano una luce sinistra sulle pratiche poco limpide dell'economia internazionale. La mattina dopo, Roche viene trovato morto, soffocato da una busta di plastica. Suicidio o omicidio?
E allora, gli altri ministri, che hanno una concezione ben diversa del segreto (= omertà), cominciano a pedinare ossessivamente il monaco, che potrebbe essere il latore di segreti indicibili; in particolare, l'FMI e il G8 progettavano una "manovra", volta a schiacciare i paesi economicamente più deboli (viene citata la Grecia). Alcuni ministri, però (come l'Italiano Antonio Vallati, magnificamente interpretato dal nostro Pier Francesco Favino), non erano d'accordo. A più riprese, padre Salus viene circuito perché violi il segreto confessionale e riveli quanto Roche gli ha riferito; e man mano che il film avanza, assume i toni del thriller, per quanto in un'atmosfera sospesa e rarefatta: riuscirà Salus a difendersi? Roche si è ucciso o è vittima di un omicidio? E da parte di chi? Che cosa ha detto a Salus? La manovra avrà luogo? E, in particolare (non dimentichiamo il titolo): Roche riceverà l'assoluzione? Questa è la domanda, a mio avviso, fondamentale, perché implica il giudizio inappellabile sulla finanza odierna.
Ho notato che questo film ha ricevuto delle recensioni abbastanza mediocri: e questo la dice lunga sul fatto che, oggi, i critici capiscono sempre meno di qualità. Infatti, Le confessioni è un film di altissima qualità, oserei dire da cinema d'essai: innanzitutto, Roberto Andò si è segnalato regolarmente per lavori di alto livello (e perciò è quasi sconosciuto al grande pubblico); ha lavorato con Fellini, Francis Ford Coppola, Micheal Cimino, ma si è distinto particolarmente per le regie teatrali, ad es. delle opere del suo amico Harold Pinter. La sceneggiatura, scritta direttamente da Andò, stupisce per sapienza di costruzione: è ben calibrata e studiata nei minimi particolari (si badi all'equilibrio con cui i flash-backs sono distribuiti al suo interno), presenta discorsi facilmente comprensibili e lineari, ma è di grandissima profondità filosofica; cita S.Agostino, Pascal, la Bibbia, i grandi del pensiero e della filosofia; e, soprattutto, costruisce un vero monaco, padre Salus, che spiazza regolarmente i suoi interlocutori con vere perle di saggezza, frasi brevi, ma che vanno sempre al cuore della questione.
Il film è un thriller, anche se dall'atmosfera ovattata, consona agli ambienti dei potenti. La bella fotografia, che approfitta spesso del chiaroscuro in modo suggestivo e si focalizza sui toni grigi, neutri, è di Maurizio Calvesi (che ha vinto il Nastro D'argento per questo lavoro). La suggestiva colonna sonora è di un altro grande professionista, Nicola Piovani. La recitazione è ottima e rende bene le sfumature di rimorso e tormento che attanagliano un po' tutti, anche personaggi positivi: Auteuil interpreta un esponente dell'alta finanza appesantito, invecchiato, disilluso, quasi cinico; Favino rappresenta l'uomo di potere che ha dei principi e cerca di presentare una "facciata" positiva, ma, in realtà, è roso dal rimorso per essersi "venduto"; Marie-Josée Croze è una donna ministro canadese dal tratto fragile, deluso, quasi isterico, rovinata dal suo ambiente, ma sincera; infine, Tony Servillo è esemplare. Pace, pietà, amore, gioia, compassione, leggerezza, silenzio, traspaiono dalla sua figura in un modo che non ho quasi mai visto in una pellicola.
Il film è pieno di simboli: dall'acqua (i protagonisti sono spesso ripresi in piscina o alle terme, come se avvertissero l'urgenza di purificarsi), agli uccelli (segno della bellezza gratuita del creato, di gioia, di libertà), al cane (dai molteplici significati: ora quasi guardiano degl'inferi, ora simbolo di una natura in rivolta contro gli abusi umani). Però reca soprattutto un messaggio di grande attualità e densissimo. Proprio dal silenzio del certosino, nasce la disamina più cruda sullo stato della nostra economia attuale e sulla nostra società: "La democrazia è una menzogna" dice Roche; e "I Parlamenti sono retti da anime morte". E infine, Salus chiede, quasi perplesso: "Nessuno si pente?". I potenti della terra stanno portando popoli interi alla rovina, stanno calpestando la democrazia: e davvero non mi stupisce che un film del genere venga quasi ignorato. Dovrebbe essere proiettato ovunque. Esso dipinge l'abisso che separa l'alta finanza dal mondo spirituale di Salus: da un lato dei maniaci del controllo, che non riescono più a capire neanche la poesia e l'arte; dall'altro, un mondo di libertà, profondità, interiorità. Ma anche di speranza.
The Confessions
To illustrate this film, I need a
prequel. On last fall, I gave to my kids of fourth (now fifth) an essay about
the history of politics (we had just studied Machiavelli and Guicciardini): the
result was, among others, Mario's essay, published here on 1 / 1/2016, so fine
it was. In that essay:
https://annaritamagri.blogspot.it/search/label/Geopolitica%20per%20i%20miei%20studenti%20-%20Geopolitics%20for%20my%20students?updated-max=2016-02-01T13:19:00-08
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Mario reported how a famous
singer (Jovanotti) had been invited to a summit behind closed doors on the
major issues of world politics: and the singer had not even noticed that these
gentlemen were organizing the world behind the back of peoples and nations. The
news had hardly any echo in newspapers (something which scares me).
Well, this film by Roberto Andò
just portrays a story based on an event like this, but in a very original way.
The G8 powers have organized a meeting of Ministers of Economy and Finance in
an exclusive hotel on the North Sea: and there is also the President of the
International Monetary Fund, Daniel Roche (played by excellent Daniel Auteuil).
He had also some poeple of cultural relevance, strangers to the world of finance,
to be invited altogether: a rock singer (who often cuts the figure of the idiot
in the movie); a children's writer, Claire Seth (effectively played by Connie
Nielsen, do you remember her? Princess Lucilla in Gladiator) and finally an Italian monk, famous for his books on
spirituality, Carthusian Roberto Salus.
Salus (a speaking name) is an
extraordinary character and his interpreter, Tony Servillo, perfectly embodies
the true monk - the man of God: he has the pure look of a child (eg., at first,
at the airport, he stops to contemplate an acrobat with some children), loves
nature (he records the voices of birds, a symbol of purity and lightness), but
is extraordinarily deep; he lives the rule of silence, as a way to reach interiority,
and nourishes compassion and understanding for the people who surround him. On
the first night, he is called into his room by Roche: this one asks him for a
confession (hence the title of the film, which also reflects the eponymous work
by St. Augustine). At first, we do not witness the confession: it unfolds over
the course of the story, with a series of flashbacks, which cast a sinister
light on the practices of international economy. The next morning, Roche is
found dead, suffocated by a plastic bag. Suicide or murder?
And then, the other ministers,
who have a very different conception of secret (= mafia silence), begin to
obsessively stalk the monk, who could be the bearer of untold secrets; in
particular, the IMF and the G8 planned a "maneuver" aimed at crushing
the economically weaker countries (Greece is quoted). Some ministers, however (like
Italian Antonio Vallati, magnificently interpreted by our Pierfrancesco
Favino), disagreed. On several occasions, father Salus is pressured to break the
seal of the confessional and to reveal what Roche reported to him; and as the
film progresses, it takes on the tones of a thriller, a rarefied one: will Salus
be able to defend his confession? Was Roche killed or the victim of a murder?
And by whom? What did he say to Salus? Will the maneuver take place? And, in
particular (do not forget the title): will Roche receive the absolution? That
is the basic question, in my view, because it implies the final judgment on
today's finance.
I noticed that this film has
received some mediocre reviews: and that says a lot about the fact that, today,
critics understand always less about quality. In fact, The Confessions is a film of very high quality: first, Roberto Andò
has regularly accomplished high-level jobs (and therefore he is almost unknown
to the public); he worked with Fellini, Francis Ford Coppola, Michael Cimino,
but stood out especially for theatrical productions, for example, about the
works of his friend Harold Pinter. The screenplay, written directly by Andò, is
surprising, because it is well calibrated and studied in detail (mind the
balance by which the flashbacks are distributed within it); it is easy to
understand and linear, but of great philosophical depth; it quotes St. Augustine,
Pascal, the Bible, great thinkers and philosophers; and, above all, it portrays
a real monk, father Salus, who regularly unsets his interlocutors with real
pearls of wisdom, short sentences, which always go to the heart of the matter.
The film is a thriller, although of
hushed atmosphere, suited to the environment of the powerful. The beautiful
photography, which often suggestively employs chiaroscuro and focuses on gray,
neutral tones, is a work by Maurizio Calvesi (who won the Silver Ribbon for
this job). The evocative soundtrack is produced by another great professional,
Nicola Piovani. The acting is superb and expresses the shades of remorse and
anguish gripping a bit everyone, even positive characters: Auteuil plays an
exponent of the high finance, aged, disillusioned, almost cynical; Favino is the
powerman with principles, who tries to present a "positive side", but
is actually consumed by remorse; Marie-Josée Croze is a Canadian woman minister
fragile, disappointed, almost hysterical, ruined by her environment, but
sincere; finally, Tony Servillo is exemplary. Peace, compassion, love, joy, silence,
freedom transpire from his figure in a way that I have hardly ever seen in a
film.
The film is full of symbols:
water (the protagonists are often immersed in the pool or sitting at the spa,
as if they experienced the urge to purify themselves), birds (a sign of the gratuitous
beauty of creation, joy, freedom), the dog (with multiple meanings: now almost an
Underworld guardian, now a symbol of nature in revolt against human abuse). But
above all, it bears a very timely and intense message. Just from the silence of
the Carthusian comes the crudest analysis on the state of our current economy
and of our society: "Democracy is a lie," says Roche; and
"Parliaments are governed by dead souls". And finally, Salus asks,
almost puzzled: "None repents?". The powerful people of the earth are
bringing ruin to entire peoples, they are trampling on democracy: and it really
does not surprise me that a movie like was almost ignored. It should be broadcast
anywhere. It depicts the gulf between high finance and Salus' spiritual world:
on one side control freaks, who are no longer able to understand even poetry
and art; on the other, a world of freedom, depth, interiority. But also of
hope.
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