sabato 21 maggio 2016

Il finlandese per imbranati 2


Il finlandese per imbranati 2

Caratteristiche di base del finlandese

Allora, riprendiamo la nostra riflessione...Dopo aver mangiato (chi ce l'ha ancora) un po' di cioccolata Fazer (come si fa a ordinarla su Internet? Bisogna studiare il Finlandese per farlo?).


Per il momento, tralascio la fonetica, cioè la parte della lingua relativa ai suoni e alle lettere dell'alfabeto (ma, per un Italiano, non è difficile, ci sono molte vocali e poche consonanti).
Il Finlandese è organizzato come tante altre lingue, cioè è agglutinante: per intenderci, non si tratta di una lingua che si comporta come una crema, bensì di una lingua che, come Latino, Greco, Germanico, lingue Neo-latine ecc., usa le desinenze. Le usa per i verbi e, come vedremo, le usa (e molto) per i nomi. Quindi, se avete un verbo e lo volete coniugare, dovete aggiungere la desinenza giusta, per esempio di persona, alla radice; con i nomi, o sostantivi, invece, impiegherete i celebri (e temibili) casi, la cui desinenza permette di formare i complementi indiretti senza preposizioni (non sembra, ma è molto comodo, ve lo assicuro).


  • Allora, prima di tutto, in Finlandese non ci sono articoli e questa è una bella notizia: del resto, anche nelle  lingue indo-europee limitrofe (ad esempio, lingue Baltiche, come il Lituano, o slave, come il Russo e il Polacco), gli articoli non esistono. Noi Neolatini (Italiani, Francesi, Spagnoli e Portoghesi) li abbiamo derivati dal dimostrativo latino ille, illa, illud.
  • Non ci sono generi: la stessa cosa pare si verifichi per le altre lingue ugro-finniche (ad esempio, l'Ungherese e l'Estone), per cui non avete né nomi femminili o maschili, né pronomi distinti, come lui e lei (come faranno per i romanzi d'amore, poi? Boh!).

  • Per i sostantivi (e gli aggettivi) ci sono i casi. Le lingue ugro-finniche sembrano farne un uso industriale che va ben al di là del nostro, innocuo, Indoeuropeo (l'Indo-europeo aveva 8 casi, cioè i 6 del Latino, più Strumentale e Locativo; nelle lingue europee a volte sopravvivono, specie in quelle slave e baltiche. Quindi, il Latino aveva 6 casi, il Greco 5, l'Armeno 7, il Russo 6, varie lingue slave e il Lituano 7, il Tedesco 4 ecc.ecc.ecc.). Infatti, i casi, nelle lingue ugro-finniche, si contano a decine (il prossimo che si lamenta in classe per il Latino, lo riduco in polpette!). L'Ungherese, per esempio, ha 18 casi, l'Estone, 14 o 15 a seconda dei conti (forse perdono il conto, talora), il famoso Vepso, di cui ho riportato la bandiera, ben 24! (e poi si lamentano che si stanno estinguendo...); solo al Polo Nord, i Sami si sono prudenzialmente ridotti a 6, mentre il Moksha, parlato in Mordovia, ha ben 13 casi e il famigerato Komi, la lingua panda ancora parlata da quattro gatti nella zona di Arcangelo, ne annovera ben 27! Il nostro Finnico si ferma, più modestamente, a 15. A dire il vero, vi consolerà sapere che il Nominativo (caso del soggetto) non ha desinenza, che l'Accusativo ha di solito una nasale (come in Indoeuropeo: n ed m) e che la maggior parte dei casi copre i complementi di luogo, organizzati in maniera molto varia; comunque sono davvero tanti (sapete che nelle lingue Caucasiche, come il Georgiano, sono ancora di più? 36, 37, 38....Lo dico per consolarvi).
                                  
                                 Riecco la bandiera del popolo Vepso: hanno più casi che parlanti...
  • Esiste la desinenza del plurale, che di solito, in Finnico è -t. Consolazione: il Finnico sembra avere dimenticato che, una volta, l'Ugro-finnico aveva anche il numero duale (una volta).
  • Tutti questi casi hanno una conseguenza positiva però: le preposizioni sono quasi assenti (e questa è una buona notizia, perché le preposizioni possono complicare la vita, e molto: guardate all'Inglese). Ci sono però delle post-posizioni, cioè delle preposizioni usate dopo i nomi (mai notato che le preposizioni vengono prima?).
  • Anche i possessivi si fanno con i suffissi. Es: kirjani, "il mio libro", da kirja, "libro" e ni, "mio". Pare anzi che il Finlandese li abbia persi progressivamente.
  • I verbi, come da noi, si dividono in forme finite e infinite. I modi finiti sono indicativo, imperativo e condizionale, un po' come nelle lingue slave, che hanno dimenticato il congiuntivo (una volta, secoli fa, chissà, agli albori della Finlandia, esistevano anche i modi ottativo ed eventivo, ma preferisco non sapere che cosa fossero, anche se lo posso ben immaginare).
  • Non esiste il futuro. Non dev'essere un problema di pessimismo nordico, dovuto alla  mancanza di luce, bensì dobbiamo ricordare che anche l'Indo-europeo non lo aveva: perciò, ogni lingua se l'è creato per i fatti suoi (il Tedesco con l'ausiliare werden, l'Inglese con will, il Latino ha ben due serie di suffissi diversi per crearlo a seconda delle coniugazioni, il Greco aggiungeva -s- ecc. Una Babele). Come vedete, continuiamo a trovare analogie tra Indo-europeo e Ugro-finnico.
  • Esistono i verbi di negazione, cioè una forma verbale negativa, che si forma con un verbo negativo base, en, et, ei ecc., sommato al verbo da coniugare al negativo.
  • In definitiva: esistono sostantivi, aggettivi, verbi, pronomi, numerali e particelle varie.
  • Di solito l'ordine delle parole è Soggetto-Predicato-Oggetto (quindi a noi familiare).
Lessico di base - Saluti

Qui partiamo dalla nostra esperienza finlandese.
Kyllä: sì (vi ricordo che -y- si pronuncia "u"); però, vi ricorderete di avere sentito kylla nei negozi, invece i nostri amici dire continuamente joo, che a me ricorda il Bavarese.
Ei: no.
Moi = ciao! (sperimentato all'entrata dei negozi; moika, quando si usciva).
Terve!: salve!
Tervetuloa = questa è una parola che, come vedete, assomiglia a "salve",  ma si trovava sistematicamente scritta nelle insegne dei negozi: corrisponde al nostro "benvenuto!".
Kiitos: grazie.

Poi abbiamo una sfilza di saluti, uno per ogni parte del giorno: il più corrente, se ben ricordo, era hyvää päivää!, "buongiorno"; rammento anche che la sillaba hy con tanto di aspirazione e -u-, veniva pronunciata come se salisse dalla cantina.
  • Hyvää huomenta!: buon giorno! (al mattino presto)

  • Hyvää päivää!: buon giorno!

  • Hyvää iltaa!: buona sera!

  • Hyvää yötä!: buona notte!
  • Terveisiä!: arrivederci! (Appunto)
Vi lascio con qualcosa di dolce: il video che mostra il pulla, cioè come preparare le focaccine al cardamomo:

https://www.youtube.com/watch?v=ZWcTVivAeoY



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