La caccia infernale
Noi eravamo ancora al tronco attesi,
credendo ch'altro ne volesse dire,
quando noi fummo d'un romor sorpresi,
similemente a colui che venire
sente 'l porco e la caccia a la sua posta,
ch'ode le bestie, e le frasche stormire.
Ed ecco due a la sinistra costa,
nudi e graffiati, fuggendo sì forte,
che della selva rompieno ogne rosta.
Quel dinanzi: "Or accorri, accorri, morte!".
E l'altro, cui pareva tardar troppo,
gridava: "Lano, sì non furo accorte
le gambe tue a le giostre del Toppo!".
E poi che forse li fallia la lena,
di sé e di un cespuglio fece un groppo.
Di rietro a loro era la selva piena
di nere cagne, bramose e correnti
come veltri ch'uscisser di catena.
(Inferno,
XIII, 109-26)
Questa è la celeberrima scena dantesca della "caccia infernale", in cui demoni a forma di cane inseguono e sbranano i dannati. Dante riprende questo motivo letterario dalla cultura nordica e alpina, in cui, fin dall'alto Medioevo, si era diffusa l'idea che il diavolo andasse di notte a caccia di anime e di esseri umani. Questo è infatti la caccia infernale: una scena demoniaca in cui i diavoli danno la caccia agli esseri umani, vivi o morti; ovviamente, lo scopo è quello di portarli all'inferno. Esistono alcune varianti, ma lo scenario è chiaramente praeternaturale.
Il motivo trae origine dalla mitologia nordica, sia
germanica che celtica. Il prototipo della caccia infernale è il corteo di
guerrieri capeggiati dal dio Wotan, più noto come Odino, che li guida nel
Walhalla. Cortei del genere si ritrovano in varie
mitologie pagane del Nord-Europa: ma, dato che gli dei pagani erano condannati
a divenire demoni nell'incipiente cultura cristiana alto-medievale, ecco che la
sfilata di guerrieri si trasformò in un corteo notturno di diavoli a caccia di
anime.
Peter Nicolai Arbo, Åsgårdsreien (1872), Oslo, Galleria Nazionale
Ma è presente in questa tradizione anche il valore negativo di solito attribuito alla caccia. Attività tipica di nobili e re fin dagli albori della civiltà, fin dai regni di Assiri e Babilonesi, riforniva infatti di cacciagione le loro tavole; ma era in genere mal vista. Nella Bibbia, la caccia è antitetica alla pastorizia praticata dagli Ebrei, che erano pastori e nomadi....(continua).
Bibliografia
La "caccia selvaggia": qualche notizia in più, http://www.biblioteca-spinea.it/blog/2013/05/26/fred-vargas-e-la-cavalcata-dei-morti/, URL consultato il 26 marzo 2016.
D.Alighieri, Inferno, cur.G.Giacalone, Roma, 1988 (nuova ed.).
Nimrod, capitolo della mia tesi La setta dei Perati.
Nessun commento:
Posta un commento