giovedì 3 dicembre 2015

Sintesi delle subordinate latine 2



Sintesi delle subordinate latine 2

Ablativo assoluto
Cos'è: frase dipendente tutta all'ablativo, separata dal resto del periodo da virgole (inoltre, non ci deve essere alcun altro collegamento con la reggente: cioè, il soggetto all'Abl. non deve essere né soggetto, né complemento del resto del periodo).
 Il soggetto è rappresentato dal nome, il predicato verbale dal participio (presente o perfetto) o da un nome o aggettivo (che sostituisce, in quel caso, un predicato nominale).
A cosa serve: corrisponde a temporali, causali, concessive (ma anche condizionali).
Come si forma:
 
Sogg. all'Ablativo +  participio (o nome o agg.) all'Ablativo.
 
Consecutio: il participio presente è in rapporto di contemporaneità con la reggente; il perfetto, di anteriorità.
Nota bene: il participio presente ha sempre valore attivo; il participio perfetto, che ha valore passivo per i verbi transitivi, può essere usato per l'Abl.assoluto, così come i deponenti intransitivi (non altri verbi).
Es. Oriente sole, Romam imus ("Al sorgere del sole, andiamo a Roma).
Me vivo, tu numquam hoc facies ("Finché sono vivo io, tu non farai mai questo").
Ducto exercitu in castra, Caesar in Gallia mansit ("condotto l'esercito nell'accampamento, Cesare rimase in Gallia").
Participio
congiunto
Cos'è: è un normale participio attaccato a un sostantivo della frase.
A cosa serve: si traduce con un participio o un gerundio a sua volta, oppure con una subordinata, di solito relativa, ma anche temporale, causale, concessiva ecc.
Come si forma:
 
Participio attaccato a un sostantivo
 
Consecutio
Il participio presente esprime contemporaneità alla reggente.
Il participio perfetto anteriorità.
Il participio futuro posteriorità.
 
Es. Brutus Caesarem ad regnum appetentem necavit ("Bruto uccise Cesare che aspirava al regno / perché aspirava al regno").
Ave Caesar, homines morituri te salutant! ("Ave Cesare, gli uomini che stanno per morire ti salutano!").
Persae Athenas captas incenderunt ("I Persiani incendiarono Atene dopo che era stata conquistata").
Causali
Cosa sono: corrispondono alle causali italiane.
A cosa servono: esprimono una causa rispetto alla reggente.
Come si formano
 
Quod, quia, quoniam quandoquidem + indicativo
 
Nota bene: in casi rari, in cui l'azione non è percepita come reale, ma come pensiero di altri, si usa il congiuntivo.
 
Consecutio
Si seguono i tempi del latino.
Es. Rex laudatur quod iustus est ("Il re viene lodato perché è giusto").
Iusta dico, quoniam in vita  mea multa vidi ("Dico il giusto, perché ho visto molte cose nella mia vita").
Completive
Cosa sono: completano (donde il loro nome) il significato del verbo reggente, che, altrimenti, non starebbe in piedi.
A cosa servono: vedi sopra.
Come si formano: sono identiche alle finali, ma dipendono da verbi:
1) Consigliare, esortare, comandare ecc.(hortor, moneo, suadeo ecc.)
2) Chiedere, pregare, desiderare ecc. (peto, rogo, desidero, oro ecc.)
3) Fare in modo che, curare, adoperarsi ecc.(curo ut, facio ut, efficio ut ecc.).
4) Accadere, conseguire (accidit ut, evenit ut, fit ut, sequitur ut);  negazione non.
5) Espressioni col verbo essere, come mos est, verum est ecc. Negazione: non.
 
 
Ut (ne) + congiuntivo presente o imperfetto
 
Consecutio
La stessa delle finali: presente cong. per una contemporanea a una reggente al presente, imperfetto per una subordinata contemporanea a una reggente al tempo storico.
Es. Curabam ut mei discipuli discerent ("Mi preoccupavo che i miei allievi imparassero").
Caesar imperat ne milites discedant ("Cesare comanda che i soldati non escano").

 

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